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G8: il documento delle ong italiane in marcia su Evian

Le ong italiane parteciperanno al controvertice con richieste precise agli 8 grandi della terra. Eccole

di Carlotta Jesi

In occasione del prossimo vertice dei G8 ad Evian, le organizzazioni della società civile francesi, tra le varie forme di mobilitazione, hanno previsto un vertice della società civile, ?Vertice per un altro mondo?, un seminario di tre giorni in cui partners del Sud e organizzazioni non governative europee dibatteranno sui principali temi in agenda al G8 come Responsabilità sociale e ambientale delle imprese, Commercio e sviluppo, Debito, Armi e diritti umani, AIDS, Ambiente, Africa-NEPAD, Acqua ed altri.

Su questi punti molte organizzazioni italiane hanno attivato campagne d?informazione e di lobbying.
Su iniziativa dell?Associazione delle ONG Italiane, si è costituito un ?tavolo? che raggruppa le principali campagne ed organizzazioni italiane che lavorano sulle tematiche citate, così da portare al vertice di Evian e all?attenzione dei governi dei G8 e, in particolare del nostro Paese, le riflessioni, le posizioni e le richieste avanzate dalla società civile.

Il documento contempla al suo interno i contributi che ciascuna campagna e ciascuna organizzazione aderente, ha voluto apportare in base al proprio impegno, alla propria competenza ed alle posizioni autonomamente assunte.

GOVERNANCE E RESPONSABILITA’ DELLE IMPRESE MULTINAZIONALI
– AMICI DELLA TERRA ITALIA

?Don’t Let Big Business Rule The World?: questo è lo slogan con cui la Federazione internazionale degli Amici della Terra si rivolge ai governi che partecipano a Vertici internazionali come quello dello Sviluppo Sostenibile di Johannesburg, la riunione Ministeriale del WTO a Cancun e, naturalmente, il G8 di Evian. Il senso del messaggio è che occorrono nuove regole per la globalizzazione, e queste regole devono essere fissate dai governi, che non possono abdicare da tale responsabilità e lasciare i propri cittadini indifesi davanti alla deregulation e agli interessi delle multinazionali. Tra le misure più importanti ed urgenti richieste dagli Amici della Terra ci sono quelle per la responsabilità d’impresa, che deve essere regolata con strumenti legislativi nazionali e internazionali. Tutti i governi sono chiamati ad affrontare questa questione, e in particolare i governi del G8, i più ricchi e potenti del mondo e quelli in cui hanno sede principale le più grandi imprese multinazionali.

I PARADISI FISCALI ? ATTAC ITALIA

Anche in Italia Attac ha lanciato l?anno scorso una legge di iniziativa popolare per l’introduzione in Europa di una tassa sulle transazioni finanziarie di natura speculativa che hanno per oggetto lo scambio di valuta. La raccolta di firme è terminata la scorsa estate con la presentazione di una legge di iniziativa popolare, il cui esame è iniziato proprio in questi giorni in Parlamento.
È nata inoltre una rete, con altri otto Comitati Locali europei, allo scopo di chiedere in una petizione alcune rivendicazioni che affrontano il problema paradisi sotto l’aspetto della criminalità finanziaria e della battaglia per il controllo pubblico delle società di compensazione (società di clearing). Abbiamo già raccolto 6000 firme in tutta Europa e potrebbe essere un’iniziativa concreta da portare al G8.
E’ inaccettabile e colpevole l’inefficacia delle Istituzioni europee in questo settore. Si richiede pertanto :
– l?introduzione di misure coercitive immediatamente effettive contro i paradisi fiscali, inclusi quelli europei, che porranno fine alla complicità del segreto bancario esagerato, e dei tempi di informazione giudiziaria intollerabili;
– la modifica del sistema di autosorveglianza bancario delle transazioni finanziarie internazionali, verso una libera accessibilità giudiziaria ai dati del “clearing” e delle società di compensazione delle transazioni finanziarie,
– il non riconoscimento giuridico e finanziario delle società-schermo,
– una Procura europea comune in questa materia,
– un Corpus Juris (un insieme di disposizioni giuridiche) su questo crimine organizzato all’incontro dei cittadini, che includa l’unificazione delle procedure di istruzione, e una effettiva collaborazione giudiziaria, la quale ridurrà i tempi di istruzione che sono ora sistematicamente superiori alla durata della prescrizione.

CAMPAGNA QUESTO MONDO NON E? IN VENDITA

Il prossimo settembre, si svolgerà a Cancun (Messico) la V Conferenza Ministeriale dell?Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Il rischio concreto è che il WTO, nel corso di questo vertice, estenda ulteriormente il proprio potere ed il proprio mandato.

Oltre al deficit di democrazia e trasparenza che caratterizza i negoziati, siamo convinti che molte tematiche oggi trattate sotto l?egida del WTO, come i servizi essenziali a partire da istruzione, sanità e accesso all?acqua, l?agricoltura, l?accesso ai farmaci, non siano beni o servizi commerciali ma diritti fondamentali di ogni essere umano, indipendentemente dal luogo di nascita e dal reddito. Siamo quindi gravemente preoccupati di vedere come queste problematiche, essenziali per la vita di tutti nel nord come nel sud del mondo, siano negoziate in una organizzazione che si occupa solo di libero commercio e nella quale le regole del profitto e gli interessi delle multinazionali vengono prima dei diritti umani.
Per questo chiediamo che a Cancun non vengano presi ulteriori impegni su questi o altri negoziati, come ad esempio quello su investimenti ed appalti pubblici, ma si avvii subito una discussione democratica e trasparente con l?obiettivo di riportare al centro delle politiche commerciali le questioni ambientali, sociali e di sviluppo locale e la dignità di ogni abitante dell?unico pianeta che abbiamo e che non possiamo mettere in vendita.

CAMPAGNA ACQUA BENE COMUNE DELL?UMANITÀ

A difesa del diritto all?acqua nel 1998 una rete di esperti, movimenti e associazioni della società civile di tutto il mondo, costituitasi in Comitato internazionale, ha redatto un Manifesto per un Contratto Mondiale dell?acqua che considera e difende l?acqua ?bene comune dell?umanità? e diritto inalienabile individuale e collettivo.
Il 1° Forum alternativo mondiale dell?acqua, che si è tenuto lo scorso marzo a Firenze, a conclusione dei due giorni di lavori, ha approvato una dichiarazione che propone ? un?altra politica dell?acqua?.

Per realizzare ?una nuova politica dell?acqua? capace di garantire il diritto alla vita per tutti ed una valorizzazione e protezione dell?acqua in quanto bene comune, il movimento dei Comitati per il contratto Mondiale dell?Acqua, il CIPSI e le Associazioni che hanno approvato la Dichiarazione del 1° Forum Mondiale Alternativo di Firenze, lanciano le seguenti proposte di azione da realizzare prima del 4° Forum Mondiale dell?acqua del 2006 :

– che le Nazioni Unite convochino entro Dicembre di quest?anno, a conclusione dell?anno internazionale dell?Acqua, una giornata speciale per la firma di un Contratto Mondiale dell?Acqua;
– che venga istituita un?Autorità mondiale dell?Acqua, avente una funzione legislativa, (Parlamento dell?Acqua), una funzione giurisdizionale ( Tribunale Mondiale dell?acqua), di controllo (Agenzia di valutazione);
– che i Movimenti ed associazioni che hanno promosso il 1° Forum alternativo Mondiale lancino la Campagna per la ?dichiarazione di illegalità della povertà? principale causa del non accesso all?acqua potabile ed ai servizi sanitari;
– che il servizio idrico sia sottratto dai servizi considerati ?industriali?;
– che si organizzi la mobilitazione dei cittadini in favore della esclusione dei servizi pubblici dai negoziati di Cancun per un Accordo generale sul Commercio dei Servizi(GATS) in seno al WTO;
– che l?Unione Europea ritiri la richiesta di liberalizzazione dei servizi essenziali, in particolare dell?acqua, ai paesi terzi ed abbandoni la preferenza per la gestione ?privata? dell?acqua, cioè per una politica di liberalizzazione e di deregolamentazione dell?acqua che ha avanzato nel processo di iniziativa europea sull?Acqua (EU Water Iniziative);
– propongono la costituzione di un Servizio pubblico europeo, finanziato dalla Unione Europea, sotto il controllo permanente del Parlamento Europeo ;
– richiedono la creazione di servizi pubblici mondiali a partire dalla promozione di servizi pubblici continentali inter-nazionali;
– che si operi un radicale ri-orientamento dei sussidi oggi accordati dai Paesi ricchi del mondo (347 miliardi di $ annui) all?agricoltura intensiva, produttivistica e principale dilapidatrice di risorse idriche per indirizzarle a sostegno di un modello di agricoltura sostenibile , finalizzata alla alimentazione locale ed al diritto al cibo per tutti e agli investimenti necessari, valutati in 30/35 miliardi di $ annui per 10 anni, per garantire l?accesso all?acqua a tutti;
– che sia assicurato il finanziamento pubblico dei servizi d?acqua nel mondo mediante la costituzione di un sistema mondiale di imposizione fiscale, di cui dovrebbe far parte una ?water tax? specie sulle acque minerali e di un sistema di strumenti finanziari corporativi;
– che a livello locale sia attivate politiche di ripubblicizzazione della gestione delle acque minerali e ridare visibilità all?acqua nei luoghi pubblici ( stadi, aeroporti, piazze, scuole, strade, stazioni, ferrovie, giardini, ecc.);
– la promozione, per iniziativa di enti locali e di parlamentari, di forme effettive di democrazia per la gestione dell?acqua mediante la creazione e al moltiplicazione di parlamenti dell?acqua, specie a livello dei grandi bacini idrogeolici.

CAMPAGNA PER LA WCAR
ROMAN MIGRANT SOCIAL FORUM

Sostenere la Campagna per i Diritti di Tutti i Migranti e dei Rifugiati, significa occuparsi anche di coloro che sono considerati irregolari, e cercare di dare più voce a centinaia di milioni di persone nel Mondo 1 che contribuiscono in maniera rilevante agli sforzi e ai risultati sociali ed economici di tutti i paesi, compresi i paesi di provenienza, transito e destinazione.

Da parte dei governi del G8, maggiori sforzi andrebbero fatti per combattere la segregazione e la discriminazione sociale e politica di migranti e rifugiati, sottoposti a leggi e politiche xenofobe e demagogiche nei paesi di destinazione, con il conseguente fiorire di traffici e speculazioni. Non si dovrebbe prescindere dal fatto che le rimesse delle migrazioni costituiscono la prima voce nel bilancio di molti paesi poveri e che iniziative come il NEPAD dovrebbero, per essere efficaci, essere svolte con l?attiva partecipazione delle comunità più vulnerabili, al fine di prevenire efficacemente migrazioni forzate, carestie e conflitti.

Invitiamo la Comunità Internazionale a premere per :

– l?implementazione nazionale ed internazionale delle decisioni prese l?8 settembre 2001 a Durban nell?ambito della Conferenza Mondiale Contro il Razzismo, la Discriminazione Razziale, la Xenofobia e la Relativa Intolleranza (WCAR), per rimediare al clima e alle tragedie scaturite dall?11 settembre. 2
– la ratifica della Convenzione Internazionale per i Diritti dei Migranti Lavoratori e i Membri delle loro Famiglie del 1990. La sua entrata in vigore il prossimo 1 luglio 2003 costituisce un?occasione per i paesi del G8 di rivedere le loro politiche migratorie nel quadro delle Nazioni Unite e dei Diritti Umani Fondamentali, piuttosto che fondarle sul razzismo, il neo-colonialismo e la xenofobia . 3
– una veloce applicazione nazionale ed internazionale della Convenzione ONU del 1951 sullo status dei Rifugiati e il suo Protocollo del 1967.
– i valori della non-discriminazione, della giustizia sociale, della pace e della cooperazione, necessari a riunire le famiglie dei migranti e dei rifugiati, e per combattere i conflitti sociali e internazionali.
Queste dovrebbero essere le basi di ogni sensata, equa e sostenibile politica migratoria.

OSSERVATORIO ITALIANO SULL?AZIONE GLOBALE CONTRO L?AIDS

L?Osservatorio Italiano sull?Azione Globale contro l?AIDS è un network di 25 ONG italiane che si propongono di contribuire alla lotta contro l?epidemia nelle aree caratterizzate da povertà e sottosviluppo.
In occasione del Summit dei G8 ad Evian, l?Osservatorio AIDS vuole ricordare ai G8 l?impegno preso a Genova sul tema dell?epidemia globale di AIDS nella sua valenza di drammatico ostacolo allo sviluppo dei popoli e grave fattore compromettente per qualunque strategia di lotta contro la povertà.
Pertanto, considerata la gravità dell?emergenza umana, sanitaria e sociale, oltre alle disastrose conseguenze economiche, superiori ai costi della lotta per combattere l?epidemia, chiede che il Summit dei G8:
ß incoraggi i governi, nel Nord e nel Sud del mondo, a considerare la lotta all?AIDS una priorità, condizionante ogni altra azione mirata allo sviluppo umano ed economico, tenendo presente che le disuguaglianze di genere sono una delle cause principali dell?espandersi dell?epidemia.
ß solleciti tutti i governi a dedicare risorse finanziarie adeguate a iniziative efficaci di lotta all?AIDS e alle malattie della povertà, soprattutto in un?ottica trasversale di miglioramento dei sistemi sanitari di base e delle condizioni di salute delle popolazioni.
ß stimoli i governi ad assicurare supporto finanziario alle iniziative globali di lotta all?AIDS e alle malattie della povertà, con particolare riguardo al Global Fund, anche applicando lo ?schema per la contribuzione equa” (Fair share of contributions framework) basato sul prodotto nazionale lordo.
ß discuta come incoraggiare i contributi dal settore privato, considerando l?applicazione di meccanismi di riduzione fiscale o altri meccanismi finanziari.
ß Si adoperi perché venga garantito a tutti l’accesso alle cure e ai farmaci essenziali, attuando i principi della dichiarazione di Doha.

RETI DI ECONOMIA SOLIDALE ? RETE LILLIPUT
Con il contributo di ROBA dell?Altro Mondo

Le Reti dell?Economia Solidale nascono dalla necessità per gli operatori del commercio equo, della finanza etica, della cooperazione sociale di mettersi in rete con l?obiettivo duplice di sostenere le comunità del sud del mondo e di sensibilizzare sui temi dello sviluppo le società del nord.
La sostenibilità ambientale e sociale diventano in queste esperienze imperativi categorici che permettono il sostegno a centinaia di migliaia di piccoli artigiani ed agricoltori, che attraverso le vendite promuovono un vero e proprio autosviluppo. Il radicamento territoriale delle esperienze solidali si rafforza attraverso la creazione di veri e propri distretti (DES) che permettono una maggiore interazione tra operatori e società civile, aumentando così gli spazi di partecipazione dei cittadini nelle scelte di consumo e di vita e, quindi, di democrazia.

Chiediamo:
– Sostanziale diminuzione dei dazi e delle tariffe sull?importazione di prodotti artigianali, tessili e agricoli proveniente da Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
– Favorire la responsabilità sociale delle aziende attraverso la creazione di un marchio di eticità del prodotto rispettoso delle convenzioni ILO e delle Convenzioni internazionali sull?ambiente.
– Equiparare giuridicamente allo status di Cooperativa sociale le Cooperative impegnate nel commercio equo e solidale, attraverso il riconoscimento del sostegno ai progetti delle comunità del sud come sostegno a soggetti svantaggiati.

CAMPAGNA FERMIAMO I MERCANTI DI ARMI IN DIFESA DELLA 185

La ?Campagna contro i mercanti di armi in difesa della legge 185? (Against the arms industry lobby’ -Let’s defend the arms control law) promossa da più di 50 organizzazioni della società civile italiana, è stata lanciata nel gennaio del 2002 per opporsi alle modifiche apportate da un disegno di legge governativo alla legge 185/90 a seguito della ratifica dall?Accordo quadro tra Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Irlanda del Nord ?relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell?industria europea per la difesa? siglato a Farnborough il 27 luglio 2000. La Campagna ha concentrato la sua azione nel tentativo di bloccare o modificare il disegno di legge che stravolge una delle legislazioni più avanzate in Europa in materia di commercio di armi, cercando di salvaguardare i controlli e la trasparenza di tutte le operazioni relative al commercio di materiale bellico. Pertanto chiede, a livello internazionale, l?adozione di uno strumento giuridico per regolare la materia delle esportazioni delle armi :
ß includendo anche le armi ?leggere?, le ?armi civili?, nel regime di controllo, bloccando quindi le esportazioni di tali armi verso nazioni che violano i diritti umani;
ß introducendo una legislazione atta a regolare le attività degli intermediatori delle armi ?leggere? e impedire il traffico illegale delle armi dai cittadini, residenti e aziende locali in cui le armi sono prodotte e vendute al di fuori del territorio d?origine;
traducendo in legge che la violazione dell’embargo sulle armi stabilito dalle Nazioni Unite compiuta da chiunque, che sia residente o che effettui il commercio delle armi dal proprio paese, è un atto criminale.

CAMPAGNA SDEBITARSI

In vista del G8 di Evian, la campagna Sdebitarsi per la cancellazione del debito dei paesi più poveri, considerato che i luoghi legittimi della governance internazionale sono altrove (ONU), e che i G8 sono solo i paesi più ricchi che si arrogano il diritto di decidere i destini del mondo, ai Paesi del G8 chiede il rispetto degli impegni che si sono assunti in occasione della Conferenza di Monterrey, e che hanno per base il rispetto di un approccio centrato sullo sviluppo umano e sui bisogni-diritti umani fondamentali. Questi impegni sono:
– l?inclusione dei paesi non IDA nel processo del club di Parigi allargando a tutti i paesi l?eleggibilità all?iniziativa HIPC;
– la cancellazione del 100% del debito alla maggioranza dei paesi HIPC;
– un maggiore impegno in ambito multilaterale per rendere più effettive le singole iniziative di cancellazione del debito da parte degli stati.

Fa poi appello alla comunità internazionale perché avvii iniziative che tengano conto della necessità di dare una svolta al problema del debito:
una procedura di giusto e trasparente arbitrato internazionale per il debito;
il riconoscimento dei debiti illegittimi ? perché causati da regimi che hanno ridotto i loro paesi in stato di povertà e di cui i popoli non portano responsabilità (per esempio, non solo l?Iraq come giustamente proposto dagli Usa, ma anche altri paesi come la Nigeria, le Filippine?;
il riconoscimento del debito sociale ed ecologico storicamente maturato a seguito di 500 anni di colonizzazione del Nord verso il Sud del mondo

CAMPAGNA NO DUMPING

A otto anni di distanza dalla chiusura dell?Uruguay Round, nonostante la crescita delle esportazioni di prodotti agricoli dai Paesi del Sud del mondo la popolazione di queste nazioni non ha ricevuto i benefici che erano stati previsti dal negoziato di Montevideo. A frenare la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo è soprattutto la politica dei sussidi alle esportazioni praticata dai Paesi industrializzati. Mentre in molti Paesi poveri gran parte della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno, le nostre mucche ne percepiscono 2,50: una politica di palese concorrenza sleale che impedisce l?accesso al libero mercato dei Paesi del Sud. Vendere una merce in un Paese terzo ad un prezzo più basso del suo costo di produzione ed anche del costo di produzione del Paese in cui si esporta è una pratica che solo i Paesi ricchi possono attuare.
Contro questa forma di aiuti Volontari nel mondo ? FOCSIV, in collaborazione con il settimanale VITA ed un ampio cartello di associazioni, ha avviato la Campagna ?NO dumping?, che ha portato sino ad oggi all?invio di oltre 50.000 cartoline in cui si chiede al Commissario UE per il Commercio Pascal Lamy e al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di rivedere la politica di aiuti comunitari che danneggia le economie dei Paesi in via di sviluppo, oltre ai consumatori dei Paesi industrializzati, attraverso un aumento dei prezzi al consumo.

Per bloccare questa pratiche che affamano il mondo, noi chiediamo di:
® interrompere la concessione dei sussidi alle esportazioni ? sotto ogni forma possibile ? di prodotti agroalimentari, ponendo fine alle pratiche di dumping;
® creare meccanismi che favoriscano lo sviluppo dell?economia locale e il raggiungimento della sovranità alimentare nel Nord come nel Sud del mondo.

CONTATTI

Amici della Terra ?Tel. +39 06 6868289 – amiterra@amicidellaterra.it – www.amicidellaterra.it
ATTAC –
CRBM – Tel. +39-06-7826855 -info@campagnawto.org – www.campagnawto.org
CIPSI – Contratto Mondiale Acqua ? Tel.+39 06 5414894 – info@contrattoacqua.it ? www.contrattoacqua.it
Migranti ? Tel. +39 06 4464613 – manberg@tin.it – www.december18.net – www.dirittisociali.org
Osservatorio AIDS – Tel +39 06 39376518 – osservatorioaids@ong.it
Rete Lilliput –
Rete Lilliput ? In difesa della 185 ?
Sdebitarsi ? Tel. +39 06 32650351 ? info@sdebitarsi.org ? www.sdebitarsi.org
Volontari nel Mondo ? FOCSIV ? Tel. +39 06 6877796 ? coord.italia@focsiv.it ? www.focsiv.it

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