Non profit

G8: il comunicato dell’Associazione ONG italiane

LE ONG italiane presentano, in collaborazione con le piattaforme della Cooperazione internazionale, un documento unitario sul G8

di Paolo Manzo

L?Associazione ONG Italiane (a cui fanno capo 160 organismi di cooperazione internazionale) rinnova il suo impegno per sensibilizzare i governi di tutto il mondo sul tema caldo degli aiuti umanitari che sarà posto sul tavolo del Summit mondiale 2004 che si tiene dall?8 al 10 giugno a Sea Island in Georgia. Insieme con gli organismi internazionali di Cooperazione allo sviluppo (in tutto 1500 strutture), l?Associazione Ong italiane ha redatto un documento rivolto ai capi dei Governi che prenderanno parte al G8 (a seguire) contenente i punti prioritari per la lotta alla povertà e la fame nel mondo. ?Non possiamo dimenticare? – ha dichiarato Sergio Marelli, presidente dell?Associazione ONG Italiane ? ?che questo vertice ha una responsabilità diretta sui destini paesi svantaggiati dei Sud del mondo. Sono 2 miliardi i poveri che aspettano decisioni importanti da questo Summit e quindi chiamiamo i governi che si incontreranno domani ad assumersi tutte le responsabilità nella difesa di quanti saranno coinvolti nelle decisioni che verranno prese quest?anno in Georgia?. Sito Internet: www.ong.it DICHARAZIONE SUL VERTICE DEL G8 Siamo la più ampia alleanza di organismi non governativi umanitari e di sviluppo delle nazioni appartenenti al G8 e parliamo a nome di oltre 1.500 strutture, il cui lavoro è sostenuto da milioni di cittadini in ognuno dei nostri rispettivi paesi. Abbiamo unito le nostre voci nella difesa di quanti saranno enormemente coinvolti dalle decisioni che verranno prese quest?anno negli Stati Uniti e il prossimo nel Regno Unito, ma che sfortunatamente non avranno la possibilità di intervenire in modo diretto. Il nostro lavoro sul campo in tutte la nazioni in via di sviluppo nel mondo ci consente conoscenza e comprensione uniche delle sfide che i cittadini di tali paesi si trovano a fronteggiare. In loco, gli organismi nostri membri lavorano per assistere il quasi miliardo e mezzo di persone che vivono con meno di $1 al giorno, gli 800 milioni di persone che vanno a dormire con la fame ogni sera, i 115 milioni di bambini che non possono andare a scuola e le 1.400 donne che ogni giorno muoiono per non aver accesso a cure mediche di base durante la gravidanza e il parto. Nel corso delle Vostre discussioni geostrategiche per migliorare la stabilità globale, Vi invitiamo a ricordare che molti di Voi hanno pubblicamente sostenuto le tesi favorevoli a uno sviluppo efficace e responsabile come elemento essenziale di qualsiasi politica. Individualmente e collettivamente, avete dichiarato che lavorare per la riduzione della povertà è utile agli interessi di tutte le nazioni e onora il principio di dignità individuale su cui i nostri paesi sono fondati. Di fatto, a tutt?oggi, le politiche nazionali di sviluppo e i loro bilanci preventivi non riflettono tali impegni. Non è facile giustificare lo squilibrio esistente nell?allocazione dei fondi per la sicurezza nazionale e per lo sviluppo internazionale: nessuno dei due potrà essere realizzato senza il successo dell?altro. Un maggior equilibrio fra queste allocazioni è necessario e non irrealistico, in particolare in vista delle Vostre dichiarazioni d?impegno e assistenza in favore delle popolazioni delle nazioni più povere e fragili. Abbiamo molto apprezzato quattro anni fa, durante l?Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la fermezza di unirVi ai 181 altri paesi firmatari della Dichiarazione del Millennio e degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio: un contesto realistico per ridurre al 50% la fame e la povertà, per garantire l?educazione di base, per promuovere l?uguaglianza e la capacità per le donne, per ridurre la mortalità materno-infantile e per combattere il virus HIV/AIDS e altre malattie infettive entro il 2015 nelle nazioni in via di sviluppo. Alle nazioni beneficiarie del raggiungimento di questi Obiettivi è stata richiesta corresponsabilità attraverso politiche adeguate e trasparenza nel governo. E? giunto dunque il momento di mantenere gli impegni presi dalle nostre nazioni e di passare da un contesto teorico ai piani di azione. Crediamo sia possibile raggiungere questi obiettivi lavorando insieme fra di noi e con la comunità internazionale, perciò: Per il Summit del G8, che si terrà il prossimo anno nel Regno Unito e che coinciderà con una verifica dei progressi della comunità internazionale sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio ? che avrà luogo durante l?incontro mondiale dei Capi di Stato presso le Nazioni Unite nel corso dello stesso anno ? facciamo appello a Voi oggi per: a) situare formalmente lo sradicamento della povertà in un posto prioritario nell?agenda dei temi da affrontare in ogni futuro incontro dei paesi appartenenti al G8; b) riconfermare gli impegni di governo specificando strategie e piani concreti mirati al raggiungimento di tutti gli Obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015; c) valutare e approntare tutti gli strumenti necessari per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, incluse ? ma non limitati ad esse ? le politiche di assistenza allo sviluppo, di commercio, di riduzione del debito, di trasferimento tecnologico e d?investimento privato. Sottoscritto da: Sergio Marelli – Presidente Associazione Ong Italiane; Coordination SUD; Richard Bennett – General Secretary BOND; Mary E. McClymont – President & CEO InterAction; Gerry Barr – President & CEO Canadian Council for International Co-operation; Yoshitaka Funato – Chair of the Board Japan NGO Center for International Cooperation (JANIC); Frans Polman – President Concord; Reinhard Hermle – Chair of the Board Association of German Development NGO?s (VENRO)


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