Sostenibilità

G8: Greenpeace, isolare i violenti

La violenza di una minoranza rischia di far passare in secondo piano le istanze pacifiche e costruttive e le attivita' di una larga maggioranza

di Redazione

L’organizzazione e’ attenta ai rischi ed alle opportunita’ prodotte dalla globalizzazione, e non condivide, in nessun caso, gli episodi di violenza che hanno caratterizzato molti degli ultimi incontri intergovernativi. Tutte le parti in causa – governi, tutori dell’ordine e manifestanti- dovrebbero agire in modo da prevenire ogni forma di violenza. La violenza di una minoranza rischia di far passare in secondo piano le istanze pacifiche e costruttive e le attivita’ di una larga maggioranza del movimento di base che contesta gli effetti, universalmente riconosciuti, del processo di globalizzazione (come l’impatto sociale ed ambientale e la necessita’ di regolamentare e controllare il commercio internazionale e l’opera delle multinazionali). I contraccolpi provocati dagli episodi di violenza non aiutano a porre al centro del confronto i contenuti della protesta e la ricerca di soluzioni. Inoltre pregiudicano la possibilita’ per le associazioni non governative e per la societa’ civile di essere ascoltati e compresi. Ci rivolgiamo quindi ai mass-media pregandoli di mantenere un atteggiamento piu’ equilibrato che tenga in considerazione soprattutto i contenuti della protesta piuttosto che focalizzare l’attenzione sugli scontri di piazza che sono espressione di una minoranza che oscura le dimostrazioni pacifiche dei tanti. Il diritto di informazione prevede che si parli anche di questi episodi ma non che questi costituiscano il punto centrale della notizia a tal punto da distorcere l’informazione . Chiediamo ai governi e alle forze dell’ordine di agire in maniera responsabile e, pur tutelando la sicurezza di beni e persone, di offrire piuttosto che ostacolare occasioni per i manifestanti di trasmettere liberamente e democraticamente i propri messaggi. Infine ci rivolgiamo a tutte i consessi intergovernativi e industriali, dove in un’economia globalizzata si adottano decisioni che possono influenzare il futuro dell’umanita’ e del pianeta, affinche’ si sviluppino criteri di trasparenza e la partecipazione del settore non governativo.


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