Famiglia

G8, fra preghiera e paura inizia primo giorno

Uno dei nostri inviati Carlotta Jesi ha partecipato alla veglia di preghiera di Boccadasse

di Giampaolo Cerri

Da uno dei nostri inviati a Genova: Carlotta Jesi. ?Comincia fra riti e preghiere una giornata che si annuncia difficile. Sono almeno in duecento che partecipano alla veglia interreligiosa di Boccadasse, all?altra estremità della città. Sono buddisti, cattolici, protestanti, islamici: pregano insieme ? ognuno secondo le proprie formule ? per la remissione del debito e per la giustizia nel mondo. Sono arrivati dai cinque continenti e stanno composti e ordinati, con le loro fiaccole in mano. A pochi metri il mare leggermente agitato si frange sugli scogli. Un clima rasserenante, che tocca profondamente tutti i partecipanti. Così diverso da quello, cupo e inquietante, che abbiamo avvertito attraversando stamani la zona rossa, popolata solo da poliziotti in assetto di guerra e giornalisti vaganti mentre, tutto intorno, la vita civile sembra essersi fermata. Colonna sonora di questo film irreale: il rumore sincopato degli elicotteri che volteggiano sul cielo di Genova. Alla preghiera delle suore burundesi e dei monaci buddisti coreani presenti, si unisce in queste ore quella dei conventi claustrali del genovese dove tante suore e monaci leveranno la loro invocazione a Dio. E nella giornata di oggi, spiegano gli organizzatori, anche i cappellani delle carceri italiane inviteranno i detenuti a pregare per questi temi. A promuovere la preghiera odierna, che inizia due giorni di digiuno, sono organizzazioni cattoliche come l?associazione Papa Giovanni XXIII, la comunità di S.Egidio, Taizé, la Campagna per la remissione del debito (c’era Luca De Fraia), la Caritas britannica e alcuni associazioni di mussulmani”.


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