Sostenibilità

G8, ecco i testimoni del clima

Video-lettera al Presidente Berlusconi del Testimone italiano: “Ho inventato l’aria condizionata naturale per le mie mucche accaldate in una pianura Padana tropicale, ma non basta. Serve un impegno dei governi per frenare il riscaldamento globale”

di Redazione

A una settimana dall’inizio dei lavori del G8 che si terrà a Hokkaido dal 7 al 9 luglio, il WWF, nell’ambito della campagna Generazione clima, lancia in Italia, insieme a Coldiretti, i Testimoni del clima, un’iniziativa internazionale che ha raccolto centinaia di testimonianze di cittadini che dai poli opposti del Pianeta raccontano la loro esperienza di vita cambiata a causa del clima.
Le temperature più elevate, le inondazioni, la siccità e in genere tutti i fenomeni meteorologici estremi colpiscono direttamente la vita e il lavoro di milioni di persone in tutto il mondo, nei paesi più ricchi del G8, ancor più e con conseguenze devastanti nei paesi più poveri.
“Vivo sulla mia pelle i cambiamenti climatici in atto; il caldo torrido delle estati in pianura Padana, l’elevato tasso di umidità influenza tutto il mio lavoro di imprenditore agricolo – racconta Diego Redini, ‘Testimone del clima’ italiano, nella sua video-lettera al Presidente del Consiglio – Le mucche da latte che alleviamo, nel periodo estivo producono meno latte (fino al 30% in meno) e di minore qualità. Per alleviare lo stress da caldo abbiamo escogitato un sistema di raffrescamento, una specie di aria condizionata, con spruzzi d’acqua e ventilazione. La minore disponibilità di acqua, l’assenza di precipitazioni in estate ci hanno poi indotto a fare un uso parsimonioso dell’acqua per l’irrigazione dei campi coltivati a foraggio. Irrighiamo principalmente di notte e con un computer distribuiamo su ogni campo la quantità di acqua desiderata in modo uniforme. Noi da imprenditori facciamo la nostra parte. Ma non basta! Tocca ai governi dei paesi più ricchi prendere decisioni e fermare il cambiamento climatico. Spero che il G8 sia una buona occasione e ci offra segni concreti di speranza per il futuro”

GLI IMPATTI SULL’AGRICOLTURA
In Italia per numerose cause, compresi gli effetti dei cambiamenti climatici, circa il 30% del territorio nazionale è già interessato dal fenomeno della desertificazione, e secondo elaborazioni effettuate dall’INEA è potenzialmente a rischio il 51,8% del territorio. In una zona importante come la pianura Padana, dove si produce 1/3 dell’agro-alimentare made in Italy, si riscontrano impatti negli allevamenti e nelle coltivazioni con un significativo spostamento della zona tradizionale di alcune colture come l’olivo che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi. Cambiano anche, secondo i dati della Coldiretti, le condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’invecchiamento dei vini o l’affinamento dei formaggi. Un andamento che mette a rischio di estinzione il patrimonio di prodotti tipici made in Italy che ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali

“Il tema dei cambiamenti climatici sarà al centro delle discussioni durante il vertice del G8 a Hokkaido. Ce lo auguriamo visto che ormai costituiscono un’emergenza planetaria. Noi abbiamo dato un volto a questa emergenza attraverso l’individuazione di un Testimone del clima per ciascun paese del G8: il nostro Diego imprenditore agricolo, Burr Morse, produttore di sciroppo d’acero negli Stati Uniti, Vlad Kavry che dalla Russia più estrema racconta della convivenza con gli orsi polari – commenta Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia – Niente più della loro testimonoianza dovrebbe convincere i governi del mondo più ricco a seguire le indicazioni della scienza e tagliare le emissioni di anidride carbonica di almeno il 30% entro il 2020 per arrivare a un mondo a carbonio zero entro la metà del secolo. Solo così infatti possiamo dare a noi tutti la speranza di mantenere al di sotto dei 2° C l’aumento medio della temperatura (rispetto all’età preindustriale) ed evitare i cambiamenti climatici più pericolosi. Dal sito generazioneclima.wwf.it, per tutta la settimana, sarà possibile aderire al messaggio che rivolgiamo ai grandi del Pianeta. Speriamo di essere in moltissimi.”

GIAPPONE

Anche il Sol Levante colpito dai cambiamenti climatici
A sottolineare il pericolo imminente dei cambiamenti climatici il WWF lancia da Hokkaido il dossier Nippon Change, per ricordare che la temperatura media annuale del paese del Sol Levante è cresciuta di 1°C nell’ultimo secolo, cosa che ha fatto aumentare la frequenza e l’intensità di fenomeni meteorologici estremi come le piogge torrenziali. Gli studi di scenario confermano che le temperature medie annuali del Giappone potrebbero salire di altri 2-3° C entro la fine di questo secolo e di 4° C nella provincia di Hokkaido. Questo vorrà dire inverni sempre più miti e la diminuzione dei giorni con temperature che provocano la formazione del ghiaccio, fenomeni che faciliteranno la diffusione del virus della peste e altre malattie.
“Anche l’identità culturale giapponese è in pericolo a causa dell’impatto che i cambiamenti climatici avranno su alcune icone naturalistiche del Giappone come i fiori di ciliegio e la gru giapponese, un emblema di longevità e felicità” afferma Naoyuki Yamagishi, direttore del programma Cambiamenti climatici del WWF Giappone. “Il Primo Ministro Fukuda deve assumersi le sue responsabilità come ospitante del G8 e mostrare una leadership credibile spingendo su un accordo che porti le emissioni di gas serra a diminuire entro 10-15 anni”.

 

I TESTIMONI DEL CLIMA AL G8

Diego Redini, Italia
“I cambiamenti climatici hanno influenzato e influenzeranno tutti gli aspetti della mia vita e della mia attività di agricoltore della Pianura Padana….”

Vlad Kavry, Russia
“Senza il ghiaccio marino l’habitat naturale di trichechi e orsi polari è estremamente ridotto. Ed è sempre più frequente che questi animali arrivino nei nostri villaggi, disorientati, a caccia di cibo…”

Katsuo Sasaki, Giappone
“Negli ultimi 10 anni la qualità del riso è peggiorata a causa delle condizioni climatiche estive.
Temo che, se il caldo continuerà, non saremo più in grado di produrre riso di buona qualità.”

Burr Morse, USA
“Negli ultimi 20 anni, come produttori di sciroppo d’acero, abbiamo avuto molte stagioni negative e ritengo che la causa principale sia l’aumento delle temperature…”

Ruth Hartwig Kruse, Germania
“Se il livello del mare dovesse continuare a salire e dovesse aumentare anche l’intensità delle tempeste, dubito che la prossima generazione potrà vivere in sicurezza sull’isola…”

Neil Smith, Regno Unito
“Negli ultimi 27 anni ho osservato un drammatico cambiamento nelle condizioni del ghiaccio sulle Highlands scozzesi…”

Bob Smith, Canada
“L’innalzamento delle temperature sta causando un’infestazione di insetti parassiti dei pini che uccidono le foreste locali…”


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