Welfare
G8: domani la ronda dei diritti
Presentata oggi a Milano l'iniziativa di domani e dopo a Genova con Sergio Segio e Sergio Cusani che si sono vestiti da carcerati.
Hanno scelto come simbolo e manifesto “La ronda dei prigionieri” di Vincent Van Gogh e per presentare l’iniziativa che li vedrà protagonisti con la “Ronda dei diritti” venerdì e sabato a Genova si sono vestiti da carcerati. Così Sergio Segio, Sergio Cusani e Jacopo Fo hanno fatto la loro appazione alla conferenza stampa alla Camera del Lavoro di Milano. ?Siamo qui con questa divisa ? ha detto Sergio Segio ? che non vuole essere spiritosa, ma ironica perché l?ironia serve in questa situazione drammatica. Perché Genova è a Milano, a Porto Alegre e in tutti i luoghi dove c?è una gabbia?.
La ronda dei prigionieri. ?E? il simbolo di tutte le esclusioni ? ha ricordato Cusani ? il nostro vuole essere il messaggio pacifico di chi non ha voce. Si dovrebbe non andare a Genova così da lasciare una città blindata deserta ? ha detto Cusani ?, così che gli otto grandi restino autoblindati come in un deserto dei tartari?.
Il brasiliano Josè Luis Del Rojo ha ricordato il rischio delle ?privatizzazioni delle carceri che si risolve in un lavoro da schiavi. I carcerati non esistono ? ha detto con forza ? sono più invisibili del miliardo e mezzo di persone che guadagna meno di un dollaro?.
L’incontro è stata anche l’occasione per sottolineare come la situazioni nelle carceri italiane sia peggiorata. ?Adesso è peggiore di un anno fa ? ha denunciato Sergio Segio ? ci sono 57 mila persone in carcere contro le 53 mila dello scorso anno, in compenso hanno chiuso 30 carceri mandamentali: la situazione è grave, esplosiva e le poche leggi fatte non sono applicate. Le mamme sono ancora dentro con i loro bambini nonostante la legge Finocchiaro?. Un altro punto ricordato è la mancanza di regolamenti attuativi per la legge Smuraglia che permetterebbe il lavoro per i detenuti. Cusani ha anche ricordato la richiesta fatta perché sia reso pubblico il rapporto europeo sulle carceri italiane ?soprattutto per la fatiscenza delle strutture e per il sovraffollamento?.
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