Economia

G8-Debito: per Istituto Leoni è solo un palliativo

"Se l'Africa non si dota della necessaria infrastruttura istituzionale, la cancellazione del debito sarà del tutto inutile" spiega il direttore Alberto Mingardi

di Redazione

Per l’Istituto Bruno Leoni, la decisione dei Paesi del G8 di cancellare 40 miliardi di debito dei Paesi poveri ”e’ sostanzialmente un palliativo, che non serve a sanare le ferite del sottosviluppo”. ”La cancellazione del debito e’ uno dei punti cardine delle campagne contro la poverta’ che oggi vedono impegnate in prima linea star della musica e volti noti, ma serve piu’ a lenire il senso di colpa dell’Occidente che a migliorare sul serio la situazione economica del Terzo mondo”. Secondo Alberto Mingardi, direttore del dipartimento Globalizzazione e concorrenza dell’istituto, ”quei Paesi sono innanzitutto vittima di elite politiche parassitarie, corrotte e criminali. Con questa amnistia debitoria, si lascia intendere che i peccati del passato siano tutti perdonati: ma non c’e’ garanzia che in futuro si possano determinare le condizioni opportune per la crescita economica e la prosperita’ della popolazione”. ”E’ l’Africa a trarre maggior beneficio dalla cancellazione – continua Mingardi – e in Africa la poverta’ ha radici culturali ed istituzionali, le une strettamente legate alle altre. Cancellare il debito e’ solo un palliativo: quello di cui il continente africano ha bisogno sono istituzioni che garantiscano i diritti di proprieta’, che favoriscano la voglia di intraprendere, che assicurino la certezza del diritto e la sicurezza nei possessi. Se l’Africa non si dota di questa necessaria infrastruttura istituzionale, la cancellazione del debito sara’ del tutto inutile: governanti corrotti continueranno a spendere, a tassare i loro popoli, e a depredare quelle terre, certi che l’Occidente sara’ sempre pronto a chiudere gli occhi, per far pace con la propria coscienza”.


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