Formazione

G8. D’Alema corregge, «Non stiamo con i contestatori»

Il leader dei Ds auspica una «grande manifestazione pacifica»

di Gabriella Meroni

D’Alema premette che il contenuto del documento del vertice dei Ds ”non significa che noi passiamo nel campo dei contestatori”. Dunque, ”se si capisce il senso di questa decisione forse anche la portata delle discussioni si attenua”. E l’ex premier spiega la motivazione per la quale non partecipera’ personalmente alla manifestazione: ”non sarebbe di buon gusto, per chi ha avuto la responsabilita’ di essere nel G8, andare qualche mese dopo al corteo. Pero’ -aggiunge il presidente dei Ds- ritengo che sia importante e utile che vi sia una grande manifestazione pacifica a Genova”. ‘

‘E’ un modo in cui l’opinione publica, i cittadini e tanti giovani faranno sentire la loro voce. Credo che la democrazia sia fatta anche di questo”, dice D’Alema, che poi commenta il giudizio del premier britannico Tony Blair, secondo cui il movimento di Seattle non ha legittimita’. ”Il problema -osserva il presidente dei Ds- non e’ la legittimita’… Per lo meno, non e’ il mio, il nostro problema. Il punto e’ quali risposte positive, progressive si danno alle grandi contraddizioni che oggi il mondo ha di fronte e penso -ribadisce- che sia del tutto ragionevole che i cittadini, e tra di loro tanti iscritti al nostro partito, vogliano far sentire la loro voce per sollecitarle”. Anzi, per D’Alema ”e’ importante che ci sia una grande manifestazione pacifica, perche’ e’ il modo migliore per isolare le frange che ritengono di dovere scegliere la violenza”, che ”e’ il contrario della partecipazione e della democrazia”.

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