Economia

G8: Confindustria, cancellare il debito ma controllare uso risorse

Controlli rigorosi che i benefici finanziari conseguiti non siano usati per spese irresponsabili e per l'acquisto di armi, chiede Assafrica

di Redazione

Compiere un ?passo decisivo? verso la cancellazione del debito dei paesi poveri ma ad una condizione: ?Che si controlli rigorosamente che i benefici finanziari conseguiti non siano usati per spese irresponsabili e in particolare per l’acquisto di armi?. E’ quanto chiede al G8 il presidente di Assafrica e Mediterraneo, Mario Pedini. L’organizzazione che fa riferimento alla Confindustria, quest’anno chiamata a presiedere la Sessione plenaria del Bceam (il Business council Europa, Africa, Mediterraneo), ha organizzato stamane a Roma, presso la sede del Cnel un seminario dal titolo: ?Unione europea ed Unione africana. Obiettivo 2010: 80 paesi di fronte ad un futuro comune?. L’accordo di Cotonou, e’ stato ricordato nel corso del convegno odierno, ha stanziato in ambito europeo oltre 50 mila miliardi di lire per il periodo 2000-2007 a favore dell’Africa Sub-Sahariana ed Australe, ?una somma che dovra’ finanziare, tra l’altro, lo sviluppo economico locale dei Paesi beneficiari anche in collaborazione con le imprese europee?. Secondo Assafrica ?appare quindi essenziale conoscere e monitorare l’evoluzione di questa situazione di aggregazione regionale?. Il continente nero, infatti, appare come un’area economica con tendenze macro-economiche, politiche ed istituzionali e con interessanti sviluppi concreti che ne possono derivare per le imprese: ”nuovi mercati, nuove opportunità di accordi industriali e commerciali, delocalizzazioni?. Assafrica ha proposto, quindi, che l’agenda del G8 trovi spazio anche per una riflessione ?sullo sviluppo economico dell’Africa e del Mediterraneo?. ?Auspichiamo che tutti i Grandi che si riuniranno a Genova – ha affermato ancora Pedini – capiscano finalmente che se si vuole aiutare l’economia africana occorre assicurare liberta’ di accesso alla sua produzione agricola sul mercato internazionale, occorre moderare la fluttuazione dei prezzi delle materie prime e ridurre pur gradualmente il protezionismo dei ricchi?.


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