Non profit

G8: clima, compromesso Ue Usa. No dei Paesi emergenti

Un dialogo sui legami tra mutamenti climatici e attività umane: sarebbe questo il compromesso trovato al vertice G8 sul capitolo del clima, secondo fonti concordanti

di Redazione

Un dialogo sui legami tra i mutamenti del clima e le attivita’ umane, contenuto in una dichiarazione finale su ‘cambiamenti del clima, energia e sviluppo sostenibile’: sarebbe questo il compromesso trovato al vertice G8 sul capitolo del clima, secondo fonti concordanti. La dichiarazione tuttavia verra’ diffusa solo domani, a causa degli attentati di Londra che hanno modificato lo svolgimento del vertice. Il documento sarebbe frutto di un accordo Usa-Europa: Washington accetterebbe di riconoscere che l’effetto serra e’ in parte collegato alle attivita’ umane e in particolare alle emissioni di anidride carbonica, e che queste devono essere limitate, se non diminuite, se la scienza sul clima dimostrera’ questa necessita’. In cambio gli europei vedranno solo una menzione a fine documento del protocollo di Kyoto, rifiutato dagli Usa. Su questa base, si invitano i paesi in rapido sviluppo (Cina, India, Sudafrica, Messico e Brasile) a un ‘dialogo’ su questo problema. Gli Usa hanno sempre detto che le riduzioni di emissioni devono riguardare anche nuove potenze come la Cina, pena danni all’economia statunitense. Ma questi paesi, al termine di una riunione proprio sui mutamenti del clima cui hanno preso parte in mattinata, hanno ancora una volta chiesto finanziamenti per poter realizzare centrali elettriche ad alta resa e basso inquinamento, di regolare le questione legate ai brevetti, che blocca il trasferimento di tecnologie dell’energia dal nord al sud del mondo. I leader di questi paesi emergenti non hanno quindi dato un via libera a questo ‘dialogo’, ricordando che loro non sono obbligati da alcun accordo internazionale a ridurre le emissioni.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.