Volontariato
G8, Caritas e Focsiv chiedono più risorse per i cambiamenti climatici
Secondo le due organizzazioni i problemi dell’ambiente si ripercuotono soprattutto sui paesi più poveri, aumentando il rischio di guerre per il controllo delle poche risorse naturali rimaste.
di Redazione
In vista del G8 che si terrà in Giappone dal 7 al 9 luglio prossimo la CIDSE (International Cooperation for Development and Solidarity) e Caritas Internationalis hanno redatto un documento per ricordare ai leader delle nazioni che parteciperanno le promesse fatte nel corso dei passati summit in merito alla fornitura di risorse e all’approvazione delle politiche necessarie per dimezzare la povertà globale.
In particolare nel testo si sottolineano le ulteriori sfide poste dai cambiamenti climatici e la necessità che i governi donatori assicurino l’aggiunta di risorse per aiutare i paesi in via di sviluppo ad adattarsi a questi cambiamenti.
Il documento, a cui hanno contribuito anche Volontari nel mondo FOCSIV e Caritas Italiana, è in sintonia con la lettera indirizzata ai leader politici proprio in vista del summit di luglio sottoscritta dai presidenti delle Conferenze episcopali degli otto Stati (tra cui il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco) che fanno parte del “club” dei Paesi industrializzati.
«Con questo documento» spiega monsignor Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana «vogliamo porre l’attenzione su un fatto poco considerato: a subire le conseguenze dei cambiamenti climatici sono soprattutto i poveri. La questione ambientale è anche legata in modo crescente al rischio di nuove guerre: gli sconvolgimenti del clima e l’accesso alle risorse naturali non rinnovabili sono causa di conflitti sempre più frequenti, ma sovente dimenticati».
«La dignità umana viene messa in discussione da politiche incapaci di perseguire il bene comune per ‘tutti gli uomini e per tutto l’uomo’» ha affermato monsignor Nozza «Occorre, anche in questo campo, educare a un nuovo senso di solidarietà e di rispetto dei diritti umani».
“Una ulteriore cancellazione del debito e un accordo internazionale in merito ad una struttura per i prestiti responsabili potrebbero essere un passo avanti per dimezzare la povertà estrema e la fame, secondo lo schema degli otto Obiettivi del Millennio (MDGs)» ha dichiarato Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo Focsiv «Nel 2005, infatti, l’Unione Europea si impegnò a raggiungere collettivamente lo 0,56% del Prodotto Interno Lordo (PIL) entro il 2010 e lo 0,70% entro il 2015. Siamo nel 2008 e la percentuale raggiunta è solo quella dello 0,20. Un dato che si commenta da solo».
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