Volontariato
G8: al pre vertice di Roma, i grandi divisi su tutto
Concluso il pre vertice dei ministri degli Esteri a Roma. Divisioni su Missili e Medio Oriente e silenzio su Macedonia
di Redazione
Opinioni divergenti sui missili, titubanze sulla questione mediorientale, silenzio assoluto sulla Macedonia: i ministri degli Esteri dei G8 sembrano in difficolta’ a tracciare piste di lavoro comune sia sulle grandi crisi sia su questioni di sicurezza. Riuniti per due giorni a Roma, i ministri dei sette paesi piu’ ricchi del mondo e della Russia hanno cominciato oggi, a meta’ pomeriggio, le consultazioni ufficiali. I numerosi contatti bilaterali preliminari hanno confermato le divergenze spesso inconciliabili tra statunitensi, europei e russi. A quarantotto ore dal vertice di Genova tra i capi di Stato e di governo, gli otto sono sotto pressione per il drammatico peggioramento del conflitto tra israeliani e palestinesi. Ancora una volta i ministri delle otto superpotenze hanno riproposto l’attuazione del piano Mitchell. Gli europei hanno cercato di rilanciare, in questa settimana, l’idea di inviare in Medio Oriente degli osservatori internazionali: si sono pero’ dovuti scontrare con il deciso rifiuto di Israele e con i dubbi posti dagli americani. Il ministro russo Igor Ivanov ha messo al centro del tavolo delle discussioni il progetto americano di scudo antimissile: la Russia chiede ”chiarezza” agli Stati Uniti sul proprio piano difensivo e pretende si portino avanti ”dibattiti seri e concreti” sull’argomento che verra’ rilanciato anche a Genova perche’ ne possano discutere faccia a faccia il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense George W. Bush. A poche ore dall’arrivo di Bush in Italia, gli Stati Uniti hanno registrato l’adesione di Roma al piano americano: presa di posizione che fa ancora una volta vacillare l’unita’ della politica europea. Alla fine di questa mattinata, la seduta e’ stata preceduta da un incontro dei ministri incaricati di gestire la crisi macedone. Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia volevano confrontarsi sulla questione prima di aprire il dibattito anche a Giappone e Canada: la consultazione preliminare non ha portato pero’ a nessuna delibera. Un diplomatico ha commentato: ”L’incontro era del tutto informale: fate come se non ci fosse neanche stato”.
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