Non profit

G8: 5 ong italiane scrivono a Berlusconi

Tema della lettera, firmata dalle principali sigle del non profit nostrano, il Fondo per la lotta all'Aids

di Carlotta Jesi

La società civile italiana scende in campo per ricordare al presidente Silvio Berlusconi, che ci rappresenterà al G8 del Canada, di rispettare gli impegni presi un anno fa al summit di Genova sulla lotta all’Aids.

Lo fa con una lettera – firmata da Medici Senza Frontiere, Azione Aiuto, Amref Italia, Lila Cedius e Save The Children – che fa esplicito riferimento al Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria lanciata a Genova proprio dal gruppo di G8 presieduto da Silvio Berlusconi.

Questo il testo della lettera, datata 21 giugno 2002:

Signor Presidente,

tra pochi giorni Lei rappresenterà il nostro Paese al vertice dei G8 a Kananaskis, in Canada.
E’ un appuntamento cruciale, in cui verranno affrontate le questioni più scottanti dei nostri giorni: la fame che ancora attanaglia 800 milioni di persone al mondo, l’HIV/AIDS che colpisce ben 40 milioni di donne, uomini e bambini rendendo vani gli sforzi per produrre uno sviluppo di lunga durata a livello locale. Ancora affronterete il problema della povertà in tutti i suoi aspetti che costringe la metà della popolazione mondiale a condizioni di vita disumane. Tutto ciò ha naturalmente a che fare in primo luogo con la negazione dei diritti fondamentali che nel 2002 ancora porta, per esempio, all’esclusione di ben 130 milioni di bambini dalla scuola.
Lei, insieme ai capi di Governo dei Paesi più industrializzati, condividerà la grande responsabilità di trovare soluzioni adeguate a questi problemi, che richiedono azioni urgenti e tempestive.

Siamo un gruppo di organizzazioni non governative italiane che fanno parte dei maggiori network internazionali: da oltre 30 anni lavoriamo con le comunità più povere ed emarginate nei paesi in via di sviluppo. Le affianchiamo nella loro battaglia quotidiana per conquistare una vita più dignitosa ed un futuro per i propri figli, perché vengano rispettati diritti inalienabili come quelli alla salute, al cibo, all’istruzione, all’autodeterminazione.

In Africa, soprattutto, siamo testimoni ogni giorno delle sofferenze di milioni di esseri umani e della forza e determinazione con cui intendono affrontarle e superarle. Ma la diffusione dell’epidemia di HIV/AIDS sta mettendo in pericolo ogni loro progresso: oltre 28 dei 40 milioni di malati vivono nell’Africa sub-Sahariana, solo nel 2001 5 milioni di nuove persone sono state infettate e 3 milioni di vite sono state perse.
La nostra esperienza ci dice che non esiste una soluzione semplice: povertà e HIV sono infatti strettamente legate tra loro, e alimentano una spirale negativa che è però possibile spezzare. Per questo serve un approccio integrato alla cura e alla prevenzione; è necessario migliorare le condizioni di vita garantendo, ad esempio, l’accesso al cibo e all’acqua potabile e la realizzazione e l’accesso alle necessarie strutture di sanità di base attraverso il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali. Per raggiungere questi obiettivi sappiamo che è necessario anche mobilitare risorse economiche adeguate.

La comunità internazionale negli ultimi anni ha dato una crescente attenzione alla questione della salute pubblica. Nel mese di luglio 2001, in occasione del vertice di Genova, proprio dal gruppo dei G8 che Lei ha presieduto, è stato lanciato il Fondo Globale per la Lotta all’Aids, la Tubercolosi e la Malaria, iniziativa straordinaria nata per mobilitare risorse addizionali alla lotta a queste malattie nei paesi in via di sviluppo.

Chiediamo oggi a Lei e al nostro Paese di mantenere un ruolo guida nella gestione del Fondo, assicurando che gli auspici e gli obiettivi con cui è stato avviato possano presto essere realizzati.
In particolare, riteniamo necessario che:
· non manchi da parte dell’Italia un finanziamento adeguato al ruolo rivendicato dal nostro Paese, che è possibile stimare in una cifra annuale di 376 milioni di dollari, lo 0,035% del PIL (di questa cifra, l’Italia ha già promesso il 57% pari a 215 milioni di dollari);
· siano rese accessibili e trasparenti le informazioni in merito all’impegno finanziario preso del Governo italiano, in modo da chiarire i meccanismi di erogazione, le fonti e la natura addizionale delle risorse rispetto ai flussi di aiuti allo sviluppo, per i quali richiamiamo il rispetto almeno dell’obiettivo dello 0,39% del PIL stabilito dall’Unione Europea per il 2006;

· l’Italia solleciti i Governi all’interno del G8 e dell’Unione Europea a rispondere alle reali esigenze di finanziamento del Fondo per la lotta all’HIV/AIDS, la Tubercolosi e la Malaria espresse dalle Nazioni Unite – tra i 7 e i 10 miliardi di dollari all’anno per la sola lotta all’AIDS – e a rendere pubbliche le modalità che intendono adottare per raggiungere tale obiettivo (le risorse complessive attualmente raccolte coprono meno di un decimo del fabbisogno stimato);
· iniziative come quelle del Fondo, che offrono numerose opportunità, vengano tradotte in un efficace sistema integrato di lotta alla povertà e promozione dei diritti umani fondamentali;
· il Fondo venga utilizzato in conformità alla dichiarazione di Doha e ne sorvegli la applicazione, garantendo a tutti i paesi membri dell’OMC il diritto di proteggere la salute pubblica e di promuovere l’accesso alle cure per tutti. Ciò può essere realizzato sostenendo ed attuando un sistema trasparente e significativo di differenziazione dei prezzi su base equa, senza condizioni e restrizioni onerose; promuovendo la competizione dei generici; adottando le salvaguardie dei TRIPS nelle legislazioni nazionali; acquistando in grandi quantità farmaci di qualità al minor prezzo possibile; la produzione locale di farmaci attraverso licenze volontarie e il trasferimento di tecnologia.
· le risorse raccolte dal Fondo siano impiegate in larga misura nel Sud del mondo, favorendo la produzione e l’erogazione di beni e servizi a livello nazionale, il coinvolgimento della società civile e, più complessivamente, lo sviluppo di competenze per aumentare un circolo virtuoso di sviluppo.

Ci rivolgiamo a Lei pubblicamente affinché, a partire dalla prossima occasione del vertice del G8, il Governo italiano prenda un’iniziativa che consenta di realizzare queste condizioni necessarie e promuova a livello internazionale e nazionale, anche attraverso il Fondo, un approccio alla lotta all’HIV/AIDS che parta dalle esigenze delle persone e delle comunità più colpite per formulare, tramite una politica dei diritti di base, interventi di natura partecipativa, con un’attenzione particolare alle esigenze delle donne e dei bambini.
Vista la rilevanza della questione, chiediamo inoltre al Governo italiano di mettere a disposizione informazioni aggiornate e periodiche sulle attività inerenti al Fondo, eventualmente attraverso un rapporto con cadenza trimestrale.

Presidente Berlusconi, la Sua è una responsabilità di grande rilievo: nel recente summit di Roma della FAO, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha sottolineato che il tempo delle promesse è finito. Ora è necessario agire: con impegno politico, azioni concrete e risorse adeguate, nel rispetto dei diritti umani fondamentali, l’AIDS può essere fermato.
Ci auguriamo che il prossimo vertice canadese rappresenti il momento di vera svolta in questa direzione ed attendiamo un positivo riscontro sulle nostre preoccupazioni al Suo rientro.

Con viva cordialità.
Marco De Ponte Segretario Generale Azione Aiuto
Claudia Sala Responsabile Ricerca e Sviluppo Lila Cedius
Thomas Simmons Direttore AMREF Italia
Nicoletta DenticoDirettore Esecutivo Medici senza Frontiere
Angelo Simonazzi Direttore Generale Save the Children Italia

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.