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G7: occasione persa per la lotta alla povertà

I leader del G-7 hanno riaffermato l'impegno politico per il raggiungimento di un risultato positivo alla conferenza di Addis Abeba, tra il 13 e il 15 luglio, che avrà come tema centrale quello dei finanziamenti per i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, ma, secondo la società civile, il summit che si è concluso in Baviera non ha dimostrato un impegno concreto nella lotta alle disuguaglianze

di Martino Pillitteri

Riaffermiamo l’impegno a centrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile ambientali, sociali ed economici post 2015; riaffermiamo la volontà di sradicare la povertà estrema, di ridurre le disuguaglianze, e rafforzare la pace. I G-7 leader hanno riaffermato anche il loro impegno politico per il raggiungimento di un risultato positivo alla conferenza di Addis Abeba, tra il 13 e il 15 luglio, che avrà come tema centrale quello dei finanziamenti per i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibili.

Sono ambizioni i propositi che i leader del G-7 hanno messo in agenda durante il summit in Germania. Appunto, progetti ambiziosi. «Stanno offrendo una infarinatura di iniziative in gran parte non finanziati per affrontare le grandi sfide globali della fame, della disuguaglianza e delle malattie», ha detto Jorn Kalinski , portavoce del G7 di Oxfam. «E' uno schiaffo in faccia per milioni di persone che non hanno abbastanza da mangiare o che non possono permettersi di pagare per l'assistenza sanitaria». Oxam ha sottolineato che la battaglia contro la fame e la malunitrizione rimane solo sulla carta. In altre parole, non ci sono coperture fianziarie.

Duro anche World Vision: «siamo venuti in Germania chidendo dei “commitment” tangibili in favore dei bambini vulnerabili. Gli impegni nei confronti della lotta alla fame e alla malutrizione non sono ambiziosi come ci aspettavamo» ha detto la portavoce Geeta Bandi_Phillips. «I leader del G7 hanno perso l'occasione per aprire la strada per il futuro di migliaia di bambini, specialmente coloro che vivono subendo gli effetti della guerra e dei conflitti e che muoiono per cause facilmente prevenibili».

La Eu fa però notare che gli impegni presi durante il G7 summit saranno approfonditi durante la Terza Conferenza Internazionale “Financing for Development” che si terrà a Addis Ababa in luglio e che, in caso positivo, saranno adottati al UN Summit a New York in settembre.

La Eu mette anche sul tavolo i risultati ottunuti in questi anni. Nel 2013, gli stati membri hanno speso 56,5 miliardi di Euro in fondi per combattere la fame del mondo. Negli ultimi 10 anni, fa notare la Commissione Europea, grazie ai fondi europei 14 milioni di bambini ricevono un’istruzione, 70 milioni di persone hanno finalmente accesso al’acqua potabile, e 7,5 milioni di bambini sono nati in strutture sanitarie professionli.

Sono attulamente 150 i paesi che ricevono fondi europei. Tra il 2014-2020 circa il 75% del sostegno econimico europeo andrà ai paesi che sono colpiti da catastrofi naturali e conflitti. EU aid sarà investito sempre di più in programmi di good governance, diritti umani, salute, ecucazion e food security.

Photo by, Carl Court, Getty Images News

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