Volontariato

Fvg: primo incontro pubblico del Forum Salute Mentale

Da Gorizia psichiatri, operatori e cooperative rilanciano "il dibattito per un agire di qualità nel campo della salute mentale" e per riaffermare i principi della 'Basaglia'.

di Benedetta Verrini

Il primo marzo a Gorizia si è tenuta la presentazione pubblica del Forum per la Salute Mentale del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa era stata preparata da una serie di incontri e confronti avviati in gennaio tra diversi interlocutori a vario titolo interessati alla salute mentale, fruitori dei servizi, familiari, persone vicine per sensibilità, per impegno quotidiano, operatori appartenenti sia al pubblico che al privato sociale, non solo nell’ambito della “psichiatria”. Era presente anche la cooperativa Itaca, che ha fatto un ampio resoconto dell’incontro sul proprio sito www.itaca.coopsoc.it Il Forum sta sviluppando in tutta Italia, a partire dalla regione che ha tenuto a battesimo il modello “basagliano”, un percorso che vuole sia riaffermare i principi della legge 180, e quindi rifiutare ogni tentativo di sua riforma e negazione, sia e soprattutto riavviare un dibattito per mettere in pratica un agire di qualità. Un agire di qualità non ancora sufficientemente presente, e non ovunque applicato in modo soddisfacente. Mauro Asquini, psichiatra, riportando le riflessioni inerenti il tema delle criticità e delle pratiche nell’assetto dei servizi di salute mentale, ha sottolineato come non si riesca ancora a destinare il 5% del fondo del Servizio Sanitario Nazionale appunto alla salute mentale, come in troppi Dipartimenti manchino i centri aperti sulle 24 ore, come troppi territori non trovino alcuna risposta per la salute mentale nei fine settimana, quando è festa, quando la solitudine pesa di più”. Giovanni Moroldo, presidente associazione familiari, presentando i lavori di un altro gruppo, centrati sulla promozione della salute, ha riportato il concetto di salute al significato attivo del termine, invitando la Regione a recepire la legge 328, a predisporre il progetto obiettivo regionale prevedendo l’integrazione tra servizi e ponendo particolare attenzione alla prevenzione, alla territorializzazione, ai meccanismi di verifica e sanzione. Ha chiesto con forza la garanzia esplicita dell’attribuzione del 5% dei fondi per la salute mentale, il riequilibrio delle dotazioni finanziarie dei DSM ed una attenzione particolare al volontariato, risorsa a volte esclusa o non sufficientemente considerata, mentre è ricchezza aggiuntiva importante. Stefano Garbellotto, cooperatore sociale,riportando il punto di vista delle Cooperative sociali, ha centrato l’attenzione sul problema degli inserimenti lavorativi, che anche all’interno della regione vedono una forte disomogeneità, a partire dalla denominazione stessa. Troppe volte, inoltre, essi tendono ad essere semplici strumenti di intrattenimento, pur utile, ma non di costruzione di cittadinanza. La sintesi di Beppe Dell’Acqua, psichiatra, ha rimandato soprattutto al futuro impegno. “La presentazione del Forum infatti è solo una tappa iniziale -conclude Ardea Moretti, responsabile psichiatria di Itaca -, i lavori continuano, il sito è attivo, gli incontri sono ripresi. Solo con l’attivazione di buone pratiche di salute infatti è possibile, che, al di là di ogni eventuale nuova legislazione, ci siano percorsi che portino effettivamente al superamento della sofferenza, al godimento dei diritti, alla salute mentale. In questo percorso operatori, familiari, utenti, Cooperative ed Aziende sanitarie, assieme a tutte le espressioni della società civile, devono confrontarsi e collaborare, per evitare che la salute mentale venga comparata alla semplice quantificazione del farmaco/sussidio/tetto da erogare”.


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