Famiglia

Fvg: Costituito il Forum regionale per la salute mentale

Ne fanno parte Beppe Dall'Acqua, Mario Novello, Angelo Cassin (direttore Dsm Pordenone), Sergio Della Valle (Coop Itaca e L'Agorà), gli psichiatri Mauro Asquini e Gianfranco Virgilio, l'infermiera

di Benedetta Verrini

Si è costituito nei giorni scorsi a Monfalcone (Go) il Forum regionale per la salute mentale. Ne fanno parte Beppe Dall’Acqua, Mario Novello, e per Pordenone Angelo Cassin (direttore Dsm Pordenone), Sergio Della Valle (per le Cooperative sociali Itaca e L’Agorà), gli psichiatri Mauro Asquini e Gianfranco Virgilio, l’infermiera Isabella Flaborea. Lavorare sul piano della crescita culturale e nella consapevolezza che salute mentale non è solo psichiatria; trovare gli strumenti adeguati ed i modi per trasformare le cattive pratiche in buone pratiche per la salute mentale; avviare una nuova riflessione coinvolgendo la nuova Amministrazione regionale, per giungere ad una corrispondenza tra progettazione ed attuazione concreta dei programmi. Questi gli obiettivi principali che si pone il neonato Forum regionale per la salute mentale, costituitosi formalmente il 2 dicembre scorso a Monfalcone (GO), che si ritroverà nuovamente entro il mese di gennaio per allargare la riflessione. Una presenza davvero massiccia da parte degli operatori della salute mentale al primo incontro del FSM-Fvg. Presenti, infatti, tutti i Dipartimenti di salute mentale, le Cooperative sociali e le Associazioni dei familiari in rappresentanza ti tutte le province della regione. Una cinquantina di persone si sono ritrovate presso la sede del Csm di Monfalcone, luogo che assume un significato particolare perché dopo tanta attesa è stato rinnovato e, da giugno, è attivo sulle 24 ore come richiesto non solo dalla normativa ma anche dai bisogni del territorio. Costituito, inoltre, un Comitato con funzioni organizzative e di raccordo, formato da rappresentanti di tutti e sei i Dsm, Associazioni dei familiari e Cooperative sociali di tipo “A” e “B” della regione. La Cooperativa Itaca di Pordenone ha aderito, dal canto suo, sia al FSM-Fvg che al Comitato, proseguendo così quel percorso che la vede attiva sin dal 1992 in progetti rivolti a persone con svantaggio psichico, nonché la strenua difesa dei diritti sanciti dalla Legge Basaglia. Ma entriamo nel merito del lavoro che il Comitato affronterà nelle prossime settimane. Partendo dal riconoscimento e dall’ammissione dell’esistenza di cattive pratiche per la salute mentale, trovare gli strumenti adeguati ed i modi per superarle. Inoltre, non volendo fermarsi al tema della carenza, scoprire e superare eventuali disorganizzazioni e/o malfunzionamenti nella distribuzione delle risorse di ogni tipo. In questo senso tutti i partecipanti al Forum hanno espresso l?auspicio che l’avvio della riflessione trovi un corretto interlocutore nella nuova Amministrazione regionale, in modo da poter superare le difficoltà incontrate negli anni precedenti, soprattutto relativamente alla non corrispondenza tra progettazione ed attuazione concreta della stessa. Ancora, lavorare sul piano della crescita culturale, nella consapevolezza che salute mentale non è solo psichiatria. Un lavoro concreto, non solo per quanto contenuto nella legge 328, che deve riguardare anziani, minori, persone con dipendenza da sostanze, extracomunitari, ponendo al centro dell’attenzione e del lavoro il cittadino-utente, chiunque sia, e rispondendo ai suoi bisogni in una prospettiva multidisciplinare. Il Forum regionale del Fvg nasce sulla scorta della riunione di metà ottobre a Roma del Forum Salute Mentale nazionale. L’occasione era data dal dibattito relativo alla proposta di riforma della legge 180 (meglio nota come “Burani Procaccini”, che proprio a gennaio tornerà con una nuova redazione del testo in Commissione affari sociali), che ha fatto non solo ricompattare numerose e diverse istanze di medici, operatori pubblici, Cooperative sociali, associazioni di familiari per la difesa dei principi base che la 180 affermava, ma soprattutto, attraverso lo strumento del Forum, e sulla base di un semplice passaparola, ha riunito quasi 800 persone, di tutte le regioni d’Italia, che si sono confrontate e conosciute. A Roma è stato deciso di avviare un percorso che permetta di uscire da una fase di stagnazione, per riavviare un movimento attivo volto a trasformare le cattive pratiche (tali, a volte, anche indipendentemente dalla volontarietà individuale) in buone pratiche per la salute mentale. Un percorso non contro qualcosa, ma per qualcosa. Da queste premesse, viste anche le modifiche organizzative e legislative che sempre più demandano alle Regioni il ruolo di programmatore-interlocutore per le politiche socio-sanitarie, la decisione del Forum nazionale di partire con un agire concreto e con tanti Forum regionali, per rispettare e rilanciare proprio le ‘azioni’ locali, rispettose della storia. www.itaca.coopsoc.it


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