Non profit
Future mamme: ora cè la possibilità di scegliere
Con i congedi parentali molte le novit
di Redazione
Faccio parte di un?azienda non profit della provincia di Viterbo e sono in attesa di un bambino. Ho sentito dire che è stata approvata una legge che offre la possibilità alla futura mamma di scegliere di gestire liberamente i periodi di astensione obbligatoria dal lavoro, ma nessuno fino ad ora è riuscito a darmi spiegazioni sufficientemente chiare, in proposito. Vorrei sapere se questa legge è stata approvata e se è vera anche la notizia che mi hanno riferito?
F.P. (Vt)
Risponde Giulio D?Imperio
La norma a cui si riferisce è quella relativa ai congedi parentali, identificabile con la Legge n. 53 datata 8 marzo 2000, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 60 datata 13/2/2000. Tale disposizione stabilisce che il periodo complessivo di astensione obbligatoria dal lavoro resta di cinque mesi, e che tale periodo non deve essere obbligatoriamente individuato in due mesi prima del parto e in tre mesi dopo il parto. È previsto, infatti, che la futura mamma abbia la possibilità di lavorare fino all?ultimo mese ed assentarsi invece nei quattro mesi successivi alla nascita del bambino.
Naturalmente il tutto non può avvenire senza che ci sia anche un parere medico. È stabilito, infatti, che tale scelta sia avvalorata da un apposito certificato medico che deve essere rilasciato dal medico specialista della Asl di competenza oppure da un medico convenzionato con tale struttura, oltre che da un medico competente per la prevenzione e la tutela nei luoghi di lavoro. Dal testo del certificato medico deve evincersi in modo chiaro che l?opzione scelta dalla futura mamma non rechi alcun pregiudizio né a lei né al bambino.
È importante precisare infine che la possibilità di usufruire dei tre mesi di astensione obbligatoria dopo la nascita del bambino è stata estesa anche al papà, ma si intende solo in casi particolari. Ecco quali: la morte della madre; casi di grave infermità della mamma; casi in cui il bambino viene abbandonato dalla mamma e infine nel caso di affidamento eclusivo da parte del bambino al padre. Se possiamo darle un consiglio, le suggeriamo di leggere attentamente la disposizione di legge anche riguardo a tutti gli altri provvedimenti inerenti la maternità.
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