Non profit
Furlan: «Promuovere il dialogo»
Mario Furlan, fondatore dei City Angels, gruppo multietnico di volontari propone un incontro interetnico
di Redazione
«Dopo gli scontri di via Padova si è accresciuta a Milano la tensione tra italiani e stranieri, e tra le varie etnie straniere», dichiara Mario Furlan, fondatore dei City Angels, gruppo multietnico di volontari che da 16 anni assiste cittadini ed emarginati e contrasta la criminalità.
«In questi giorni, parlando con le persone, in via Padova e nel resto della città, notiamo più paura del diverso. Gli italiani hanno più timore degli immigrati, mentre questi ultimi si sentono additati come potenziali criminali. Anche tra emarginati, sulla strada, i contrasti tra etnie di acuiscono: aumentano diverbi, risse ed episodi di razzismo e xenofobia. E le varie etnie puntano l’indice soprattutto contro i nordafricani, responsabili degli scontri, i quali rischiano di sentirsi emarginati e di chiudersi ancora di più all’interno della loro comunità» afferma Furlan.
«Bisogna superare la logica della diversità, del noi e loro, e approdare a quella dell’unità: del sentirci tutti cittadini italiani, vecchi e nuovi italiani – aggiunge il fondatore degli Angeli. – Il discrimine non è tra italiani e immigrati, bensì tra persone perbene e no, di qualunque nazionalità siano».
I City Angels organizzeranno nelle prossime settimane un’iniziativa di dialogo interetnico e interreligioso che riunisca esponenti di varie comunità etniche e religiose, per dare il proprio contributo allo stemperamento della tensione e a una maggiore collaborazione tra persone di origini e fedi diverse, ma unite dal comune amore per Milano e dal rifiuto di qualunque tipo di violenza e di intolleranza.
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