Welfare
Fuori dal Parlamento? Il vero disastroè che ci hanno cacciato dalle scuole
«La riconquista dei giovani è basilare: nelle classi non ci siamo più, occorre ripartire da qui».
di Redazione
Non nomina mai né Ferrero né Bertinotti, ma il messaggio è chiaro: «Non possiamo affidare la ricostruzione a chi nell?ultima legislatura ha occupato posti di responsabilità governativa o istituzionale, a meno di non voler aggravare un disastro che potrebbe essere irreparabile». Giuliano Pisapia, avvocato milanese, da sempre vicino a Rifondazione comunista, nell?ultimo parlamento presidente della commissione per la riforma del Codice penale, è uomo generalmente pacato e riflessivo. Lo rimane, naturalmente, anche dopo la resa dei conti del comitato politico del Prc che consegna la direzione all?ex ministro della Solidarietà sociale in vista del congresso di luglio. La sua analisi però questa volta non fa sconti: «Troppi errori: la Sinistra Arcobaleno ha applicato alla lettera il manuale Cencelli fra i quattro partiti che la componevano. Così da una parte, si è perso il rapporto fra candidato e sostenitori e, dall?altra, né chi riteneva di occupare un posto sicuro né chi, al contrario, pensava di non avere chanche, ha provato a conquistarsi voti sul territorio».
Vita: Da dove si riparte?
Giuliano Pisapia: Dai territori, i circoli, sezioni, i punti di aggregazione: è l?unica via possibile.
Vita: Veniamo ai temi concreti. A Opera, nell?hinterland milanese, da sempre roccaforte della sinistra, è diventato sindaco un esponente leghista in prima fila nella battaglia contro il campo rom. Su questo fronte la sinistra che cosa ha da dire?
Pisapia: L?errore è stato di dare risposte di principio senza entrare nei problemi reali. Parlare di uguaglianza e solidarietà è sacrosanto, ma da sole non bastano e soprattutto non raccolgono voti. Anche la Lega quando agita la bandiera delle sicurezza non affronta i nodi reali, ma almeno rastrella consenso. Noi invece pensiamo di parlare ai giovani precari col problema della casa, senza considerare che magari vivono di fianco a un campo nomadi e probabilmente quella scomoda vicinanza non è l?ultimo dei loro problemi.
Vita: Altro nodo cruciale: il rapporto con i movimenti. In Rifondazione ormai non ne parla più nessuno…
Pisapia: C?è Vicenza, c?è l?aumento delle spese militari, il supporto alle missioni di guerra travestite da missioni di pace, il tema delle tossicodipendenze e tanti altri. La base, a furia di sentire promesse non mantenute, ci ha voltato le spalle. Poi ci sono i giovani. In campagna elettorale ci seguivano solo i 40/50enni. Nelle scuole siamo praticamente scomparsi. Prima avevamo un pugno di parlamentari che giravano dappertutto. Oggi i nostri esponenti si sono barricati nel fortino. A vederli in tv non c?era differenza fra noi e gli altri.
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