Fuori dal carcere i detenuti malati

Camera: definitivamente approvato dalla Commissione giustizia in sede legislativa il Ddl 4010-B che stabilisce le disposizioni in materia di esecuzione della pena, di misure di sicurezza e di misure cautelari nei confronti dei soggetti affetti da Aids conclamata o da grave deficienza immunitaria o da altra malattia particolarmente grave. Il provvedimento era stato approvato alla Camera nel mese di gennaio, trasmesso al Senato è stato approvato con modifiche ad aprile ed è ritornato quindi a Montecitorio per la seconda lettura. Per i detenuti malati di Aids conclamato, affetti da grave deficienza immunitaria o da altre patologie si apre la prospettiva degli arresti domiciliari o del ricovero in centri idonei. È quanto prevede il Ddl che ha come primo firmatario Giuliano Pisapia, per rendere però operativa la legge occorrerà attendere l?emanazione di un decreto Sanità-Giustizia che definirà le procedure diagnostiche e medico-legali per l?accertamento della malattia. Rispetto alla prima stesura, quella approvata non limita i benefici di legge ai malati di Aids e ai sieropositivi, ma li amplia anche ai detenuti affetti da gravi patologie che non possono essere curate in regime di detenzione. La nuova legge amplia i termini fissati dalla legge sull?ordinamento penitenziario (n. 354/75) prevedendo la concessione del beneficio per pene superiori ai tre anni ai malati di Aids che hanno in corso o intendono inserirsi in programmi di assistenza regionali. Il giudice può comunque non accordare o revocare il beneficio, qualora il soggetto abbia commesso dei reati mentre era agli arresti domiciliari, disponendo che l?imputato ?venga condotto in un istituto dotato di reparto attrezzato per la cura e l?assistenza necessarie? (art1 modifiche all?articolo 275 del codice di procedura penale, comma 4 quinquies).