Formazione
Fuoco di fila sui sindacati
Li attacca, praticamente tutti i giorni, il Corriere della Sera, per la penna di Pietro Ichino, ma anche di Francesco Giavazzi e, soprattutto, di Dario Di Vico...
Li attacca, praticamente tutti i giorni, il Corriere della Sera, per la penna di Pietro Ichino, ma anche di Francesco Giavazzi e, soprattutto, di Dario Di Vico, che del giornale di via Solferino non è solo il vicedirettore ma anche quello che fa ?la linea? sulle questioni economico-sindacali. Li attacca, e fin qui nulla quaestio, il Sole 24 Ore, sdraiato sulle posizioni del ministro dell?Economia Tommaso Padoa-Schioppa e su quelle di tutte le istituzioni internazionali, di ogni ordine e grado. Degli articoli e degli editoriali che escono contro di loro sui giornali di area centrodestra abbiamo, invece, francamente perso il conto, visto che sono una pioggia torrenziale: dal Giornale a Libero, passando per il Tempo e l?Indipendente, non c?è giorno in cui non si legga un pezzo di fuoco contro i sindacati ?reazionari?, ?passatisti? e ?conservatori?. Infine, c?è il Foglio di Giuliano Ferrara, che (almeno) li critica con cognizione di causa grazie alle ricostruzioni di Ludovico Festa e agli scritti di Francesco Forte. Ma anche Massimo Riva sull?Espresso e Massimo Giannini su Repubblica ci hanno dato dentro, e parecchio, contro i vertici della Cgil (e contro quelli del Prc), sul tema caldissimo – in questi giorni – delle pensioni e dello scalone. Persino il ?fondatore?, Eugenio Scalfari domenica 8 giugno ha accusato Epifani di «massimalismo». Cattiva, cattivissima stampa, dunque, per i sindacati, in questo periodo, che hanno dovuto subire persino ?lo schiaffo? di una manifestazione dei giovani dell?Ulivo sotto le loro sedi: protestavano perché, nel difendere i pensionati, «dimenticano i giovani». I sindacati non hanno affatto gradito, ma sono in pochi a riportarne con ragionevolezza le opinioni: tutta la stampa di sinistra, è ovvio, dall?Unità a Liberazione passando per il manifesto, e anche il Riformista. Troppo poco, però, in tempi di esposizione mediatica così alta per chiunque, però. E lo sanno anche loro.
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