Non profit
Fundraiser: 5 suggerimenti per il nuovo anno
Come migliorare le performance del fundraising mix? Come fidelizzare i donatori e acquisirne di nuovi? Quali sono i trend e le innovazioni più interessanti? Risponde a queste domande il Ceo di Atlantis Company nel post “Come vincere la sfida del fundraising nel 2019” del suo blog
Il nuovo anno sta per cominciare e il periodo è carico di bilanci, aspettative, domande e, soprattutto, nuovi progetti.
Ecco 5 suggerimenti per progettare nel migliore dei modi il fundraising nel 2019:
1. Cambiare il lessico
Le parole sono importanti, definiscono il pensiero e aiutano ad agire di conseguenza, per questo utilizzarne di nuove può sostenere concretamente il cambiamento e l’innovazione. Ecco tre esempi immediati per aiutarci a costruire l’architettura del nostro pensiero in maniera diversa:
- pubblico al posto di target. Dal pubblico cerco il consenso, il target lo devo colpire.
- offrire al posto di chiedere. Qual è l’offerta di fundraising? Perché un sostenitore dovrebbe decidere di partecipare al mio progetto solidale? Gli “ask” arrivano dopo, non prima!
- engagement al posto di recruitment. Stiamo reclutando soldati per una guerra? No di certo, stiamo coinvolgendo persone. E tutto diventa magicamente più umano.
2. Comunicare i valori
Comunicare i valori della propria organizzazione, ossia essere “portatori di pensiero” è il modo migliore per attrarre persone che condividono gli stessi valori. Per questo è indispensabile definire quali sono i principi morali ai quali si riferisce la mia organizzazione e trovare il modo migliore per renderli chiari ed espliciti, senza timore, all’interno di una strategia di comunicazione istituzionale rivolta all’esterno (e all’interno). “Un centro di gravità permanente” insomma! Qui l’esempio, molto efficace, di Google
– Focus on the user and all else will follow.
– It’s best to do one thing really, really well.
– Fast is better than slow.
– Democracy on the web works.
– You don’t need to be at your desk to need an answer.
– You can make money without doing evil.
– There’s always more information out there.
– The need for information crosses all borders.
– You can be serious without a suit.
– Great just isn’t good enough.
3. Adattarsi
Il mondo corre molto veloce, i cambiamenti politici, tecnologici, sociali sono rapidi e a volte ci trovano impreparati. Un esempio?
i social network sono diventati contemporaneamente uno strumento di raccolta fondi, lead generation, brand awareness, informazione…Trasversali e complementari, forse primari rispetto al classico sito web, saperli cavalcare è un vantaggio competitivo fondamentale. Diventare influencer, in sintesi.
l’interconnessione tra politica e causa sociale, alimentata anche dai social network, influenza la raccolta fondi e definisce cosa è “di tendenza” e cosa no. Senza una “contronarrazione valoriale” efficace si può solo essere main stream? Tutti “prima gli italiani” insomma?
la trasformazione del mezzo televisivo in piattaforme digitali liquide influenza sempre di più le campagne di raccolta fondi telefoniche: meno pubblico, maggiore complessità. Ma anche l’opportunità di interagire contemporaneamente con pubblici diversi, con strumenti diversi, su touch point differenti e in momenti diversi.
4. Essere distintivi
Ognuno di noi è mediamente esposto a oltre 3.000 messaggi pubblicitari ogni giorno, e con 300.000 organizzazioni non profit concorrenti la questione si complica ulteriormente. Uscire dal magma indistinto è una priorità per ogni fundraiser, proviamo con queste tre mosse tattiche:
scegliere un messaggio e un metamessaggio da utilizzare sempre, su tutti i media, su ogni mezzo, capace di rendere riconoscibile la mia organizzazione, anche senza nominarla. Un esempio simile?
semplificare. Quante penne rosse riesci contemporaneamente a visualizzare nella tua mente? Dalle 5 in su cominci a fare fatica, no? Pochi messaggi, pochi progetti: moltiplica l’attenzione e l’efficacia della comunicazione di fundraising.
prendere posizione, senza timore, come in questo caso:
5. Pensare in modo integrato
Partiamo da un mezzo qualunque, ad esempio il direct mail, e proviamo ad aggiungere altri media come se fossero tessere di un puzzle che possono combaciare perfettamente. Lo stesso concept creativo, adattato, può essere integrato sempre con altri mezzi. Il digitale e nondigitale non esistono più, esistono entrambi solo in contemporanea. Qui un esempio molto bello e concreto di integrazione tra le potenzialità della comunicazione outdoor con la tecnologia contactless, il web e un bisogno sociale:
“Tap London”, è una campagna a favore dei senza tetto che invita a donare 3 pounds tramite carta contactless grazie a totem piazzati in diversi punti della città. ed è anche una campagna digitale e mediatica.
Infine, il fattore che ritengo più importante di tutti:
smettere di dare al fundraising un primato che non ha. Il fundraising è un mezzo, non il fine. L’arretramento della comunicazione istituzionale, un lessico sbagliato, l’incapacità di prendere posizione hanno esposto tantissime organizzazioni alla “sindrome del viaggio organizzato per vendere le pentole”: essere percepiti come un mezzo di raccolta fondi e non un agente, indispensabile, di cambiamento. Creando di fatto un danno alla capacità di raccogliere fondi nel medio-lungo termine, perché la mancanza di espressione di valori crea mancanza di adesione, e vulnerabilità.
Ma, fortunatamente, sappiamo come invertire la rotta!
*Fondatore e Ceo di Atlantis Company
Immagini dal blog quistelliblog.wordpress.com
In apertura Photo by Clark Tibbs on Unsplash
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