Non profit
Funder35, la festa delle imprese culturali
Fondazione con il Sud insieme al Mibact ha premiato 50 realtà con un contributo di 2,5 milioni di euro di risorse private versati da 17 Fondazioni di casse di risparmio associate all'Acri
«Una giornata di festa, per i giovani e per il nostro Paese», così l’ha definita il presidente della Fondazione Con il Sud, Carlo Borgomeo, questa mattina in cui, al Mibact (ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo) sono state premiate 50 imprese culturali non profit, con giovani under35, che si occupano di diversi settori: danza, teatro, musica, fotografia, cinema, arte, fumetto, entro gastronomia e turismo. Sostenute da un bando innovativo, “Funder35-l’impresa culturale che cresce”, con un contributo di 2,5 milioni di euro di risorse private versati da 17 Fondazioni di casse di risparmio associate all'Acri più la fondazione Con il Sud), con una media di 50mila euro sono state finanziate iniziative innovative e sostenibili. Ossia che possono durare nel tempo anche autonomamente, oltre l’anno del progetto. Qualche esempio: la creazione di centri di innovazione e sperimentazione culturale; format itineranti con residenze artistiche; servizi di supporto a prezzi calmierati per giovani artisti; percorsi di formazione alle professioni dell'arte e della creatività e all'innovazione tecnologica; iniziative per il consolidamento organizzativo e gestionale delle imprese o per l'ampliamento e il rinnovamento dell'offerta culturale; piattaforme web di co-creazione e collaborazioni tra artisti; promozione turistica del territorio; organizzazione di eventi e festival e altro.
Sono interessate 14 regioni: 9 progetti in Piemonte, 7 in Campania, 5 in Emilia-Romagna, 5 in Lombardia, 5 in Toscana, 4 nelle Marche, 3 in Puglia, 2 in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna, Valle d'Aosta e Veneto, 1 in Calabria e Sicilia. Altre 12 imprese non riceveranno contributi, ma sono risultate meritevoli dei servizi dì supporto formativo e di accompagnamento.
Marco Cammelli, presidente commissione per i Beni Culturali e le attività culturali Acri e del Comitato di Gestione Funder35, sottolinea come sia nata una sorta di rete delle Fondazioni, con una “sterzata” che ha consentito di derogare in parte al principio costitutivo delle Fondazioni che devono occupare i propri fondi solo sul territorio nel quale insistono.
Ebbene, secondo Borgomeo questo è la premessa di uno dei punti di forza del progetto: «noi del Sud», dice, «non abbiamo chiesto nessuna “quota di riserva” per le nostre regioni, lasciando a casa un qualsiasi approccio di carattere assistenzialistico. Le associazioni del sud che hanno partecipato sono sicure di averlo fatto, e vinto, non perché sono, "per loro sfortuna", del Sud, ma perché lo hanno meritato per il valore delle idee che presentavano».
E poi, per il presidente della Fondazione Con il Sud, c’è un altro grande valore che distingue questo Funder35 da tante altre iniziative di finanziamento. La possibilità di coniugare, aspirazioni, sogni, cultura con imprenditorialità: «sono esperienze di giovani già vissute sul territorio. Arriva così una proposta che li sfida a coniugare e intrecciare la dimensione delle passioni e delle competenze con la sfida di verificare se può essere un’attività imprenditoriale e lavorativa. Un sogno che può essere un esperimento importante». La risposta è stata positiva. E aggiunge: «Cominciamo a verificare – soprattutto nel nostro Sud – che la promozione di cultura e imprese culturali può essere uno straordinario elemento di crescita dei territori e dello stesso sviluppo economico».
Per questo – «ribaltando lo schema» – Borgomeo sente il dovere di ringraziare i giovani «per questa botta di positività che oggi ci avete dato».
E sulla stessa linea Giuseppe Guzzetti, presidente Acri e Fondazione Cariplo, che ha presentato il protocollo di intesa Acri-Funder35-Abi, per facilitare l'accesso al credito delle imprese culturali non profit selezionate dal Bando, anche attraverso l'offerta di specifici servizi nelle aree di incasso e pagamento, anticipazioni di credito e finanziamento (al momento hanno aderito Banco Popolare, Unicredit, BPER Banca, Cassa di Risparmio di Ravenna, Banca Prossima, Banca di Sardegna).
«C’è un punto fondamentale che va sottolineato – ha detto Guzzetti: cultura e beneficienza sono nella storia delle Casse di risparmio, nel loro Dna. La cultura come elemento di promozione, coesione e sviluppo sociale e di rafforzamento delle comunità, anche con la possibilità di creare occupazione». «Con questo progetto», ha continuato, «si offre la possibilità di dare dignità al lavoro di queste realtà, e insieme di far crescere e maturare un'attenzione alla cultura. Si crea una stagione nuova per la cultura nel nostro paese».
«Nei primi giorni di maggio – ha informato Cammelli – ci sarà un incontro con tutte le imprese premiate e si parlerà di servizi di accompagnamento, d’informatizzazione e di tecnologia, di servizi comunicativi. Si parlerà dei problemi e delle opportunità cercando di costruire una vera e propria community tra le imprese».
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