Volontariato

FSE: Contadini “Il miracolo italiano”

Qualche dato diffuso al seminario del FSE sulla sovranità alimentare per capire la situazione italiana

di Barbara Fabiani

I soldi vanno ai ricchi. Anche per i sussidi all’agricoltura vale la vecchia cinica regola. In Italia lo 0,8% delle aziende ottiene il 20% dei sussidi comunitari all’agricoltura e il 2% si aggiudica il 40% delle risorse. I criteri sono quelli dell’espansione e della produzione : più grande sei, più la comunità europea ti sostiene. Ma questo si trasforma in un miglioramento della produttività ? Per le aziende che ricevono più di 75mila euro in sussidi l’anno questi stessi fondi rappresentano il 65% del reddito aziendale; mentre per le aziende che ricevono meno di 2500 euro l’anno sono conteggiati come solo il 3,5 del reddito. Inoltre alle grandi aziende si deve appena il 35% della produzione lorda italiana, mentre il grosso della produzione agricola è messo in circolazione dai piccoli produttori su mercati locali. “Ciò significa che il modello agricolo in piccolo e non intensivo è efficacissimo da un punto di vista economico – commenta Antonio Onorati, presidente dell’associazione Crocevia che ha fornito i dati. ” Se pensiamo che queste sono le aziende con meno risorse, con una grandezza media di 3 ettari e mezzo, dobbiamo proprio dire che la loro è un miracolo di efficenza”. Una realta che resiste malgrado le difficolta e che meriterebbe aiuto. “Se L’europa vule sostenere un modello agricolo efficace deve sostenere i piccoli agricolatori. Invece di spendere 4 miliardi di euro l’anno in sussidi all’esportazione, che affossano le produzioni dei paesi poveri e rafforzano le grandi aziende agrolaimentari del nord, li si utilizzi per i sussidi ai piccoli produttori. Tutto sommato si tratta di un’operazione contabile molto semplice”, conclude con ironia Onorati.


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