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FSE 2003: sono 100mila, vengono da tutta Europa

Si conclude così il secondo Forum sociale europeo a Parigi. No al terrorismo e no alla guerra, sì al ritiro delle truppe italiane dall'Iraq. Prossimo Forum: Londra?

di Riccardo Bagnato

PARIGI – Oltre 100mila persone hanno attraversato le vie di Parigi, da Place de la Repubblique, passando per la piazza della Bastiglia, la Gare de Lyon, per sfocciare in piazza de la Nation. In testa la delegazione italiana, la più numerosa. Fra gli italiani Arci, Sin-Cobas, Fiom-CGIL, Disubbidienti, Attac-Italia, Rifondazione comunista, Partito dei comunisti italiani, i gruppi più numerosi. Ma non solo: associazioni per l’autonomia basca, Trade Unions inglesi, Partito socialista francese, insieme al partito comunista francese, e una miriade di collettivi, social forum e associazioni ecologiste o contro il razzismo. Numerosi gli studenti, i giovani, gli universitari, e uno striscione proprio degli Studenti di sinsitra di Firenze per ricordare l’ultimo Forum sociale europeo: “Firenze città aperta”. Parigi, però, sta a guardare. Lungo i viali e i boulevard, i parigini che hanno voluto aggregarsi al corteo non sembrano tanti. Bisogna arrivare fino a Nation, e superare quindi i grandi boulevard, perché si intraveda una bandiera da una finestra. Per il resto, nessuna finestra aperta. Poca la partecipazione della capitale. “Il Social forum europeo ha confermato la sua grande potenzialità di luogo di incontro e confronto tra le più diverse esigenze e culture, riportando alle atmosfere di Firenze”. Maurizio Gubbiotti, rappresentante di Legambiente nel movimento, esprime così la sua soddisfazione per la settimana del secondo forum continentale. “Per il movimento si rafforza la responsabilità di proseguire in un processo di allargamento – dice ancora Gubbiotti – e soprattutto di dare ai cittadini gli strumenti per un’Europa che sia in grado di mettere in piedi una rete contro le fonti energetiche inquinanti e all’Eurotom, e costruire soprattutto una pace partecipata e affermare il ripudio della guerra” La componente italiana del Social forum europeo, inoltre, lancia da Parigi una campagna che partirà dal 22 novembre con manifestazioni in cento città sotto il titolo “Mai più la guerra, via le truppe dall’Iraq, un futuro per il popolo iracheno”. Alla campagna, oltre ai partiti come Rifondazione e alle associazioni che sono dentro il Social forum, compresa la Rete Lilliput, buona fetta del mondo cattolico e personaggi come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, hanno già aderito i Verdi e i Comunisti italiani. Una giornata lanciata nei giorni del lutto e dello sgomento mentre il terrorismo continua a colpire in tutto il mondo. “Quei morti italiani, dice Marco Bersani (Attac Italia), ci ricordano che l’Italia è in guerra. Noi esprimiamo solidarietà alle famiglie dei soldati italiani e a tutte le vittime del conflitto. Però c’è una responsabilità del governo che ha mandato quei soldati allo sbaraglio che non va taciuta”.


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