Leggi

Frontiere, ecco cos’è cambiato

A partire ottobre l’Italia si è unita al gruppo dei sette paesi che già dal 1995 hanno reso operativo l’accordo sulla libera circolazione delle persone firmato a Schengen.

di Monica Salvatore

Viaggiare in Europa senza più frontiere. Finalmente anche l?Italia è entrata nel cosiddetto ?Spazio Schengen?. A partire dal 26 ottobre l?Italia si è unita al gruppo dei sette paesi che già dal 1995 hanno reso operativo l?accordo sulla libera circolazione delle persone firmato dodici anni fa nella piccola località lussemburghese di Schengen. All?atto pratico questo significa che d?ora in poi chiunque, indipendentemente dalla nazionalità, potrà spostarsi liberamente all?interno dello Spazio Schengen (formato dai territori di Italia, Francia, Germania, Benelux, Spagna e Portogallo) senza rischiare di perdere tempo in controlli e senza la necessità di esibire il passaporto o altro documento valido per l?espatrio. L?accordo tra gli otto, cui si aggregheranno il primo dicembre prossimo l?Austria, nel 1999 la Grecia e successivamente anche la Danimarca, la Svezia e la Finlandia (Regno Unito e Irlanda non hanno invece mai aderito), prevede infatti l?abolizione totale dei controlli alle frontiere interne. Per quanto riguarda il nostro Paese, per il momento sono stati immediatamente aboliti i controlli agli aeroporti, ma entro pochi mesi saranno soppresse anche le formalità al confine terrestre con la Francia e ai porti. La creazione di un unico spazio senza frontiere ha richiesto l?organizzazione nel corso di diversi anni di un sistema di sicurezza comune a prova di immigrazione clandestina, di traffico di droga e di terrorismo internazionale basato, da un lato, sulla condivisione per via informatica dei dati a disposizione delle polizie nazionali e su uno stretto coordinamento tra queste e, dall?altro, sull?intensificazione dei controlli alle frontiere esterne dei paesi del trattato. Il ritardo nell?adesione allo Spazio Schengen da parte dell?Italia (anche senza voler considerare la recente ?emergenza Albania?, che ha comunque suscitato forti perplessità e diffidenze negli altri Paesi dell?accordo) è stato determinato prevalentemente dall?assenza nel nostro ordinamento di una legge nazionale in materia di protezione dei dati personali. Altri ostacoli sono stati costituiti dalle difficoltà tecniche e operative di collegamento con il sistema informatico centrale cui fanno capo tutti i Paesi aderenti al Trattato di Schengen nonché alla difficoltà di adeguare in breve tempo gli aeroporti italiani al nuovo sistema differenziato di controlli.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA