Sostenibilità

Fresco ecosostenibile? Climatizzare casa salvando il clima

Cresce la domanda di condizionamento e aumentano i rischi per l’ambiente, alcune aziende corrono ai ripari: adottando gas naturali e riducendo i consumi.

di Ida Cappiello

Fuori fa sempre più caldo, ma nelle case degli occidentali il fresco avanza, e un nuovo privilegio, quello di non sudare, si sta trasformando in bisogno essenziale per fasce sempre più ampie di popolazione. Il problema è che il collegamento tra le due cose non è a senso unico: i gas refrigeranti contenuti all?interno dei condizionatori d?aria infatti riscaldano l?atmosfera, contribuendo al temibile ?effetto serra? al centro del dibattito al vertice ambientale di Kyoto. Non solo: il condizionamento dell?aria brucia moltissima energia. Secondo uno studio di Legambiente (vedi box), tra 10 anni occorreranno quasi 10mila gigawatt/ore di elettricità per coprire il fabbisogno dei condizionatori italiani, producendo quasi 7 milioni di tonnellate in più di Co2 (l?anidride carbonica, principale gas responsabile dell?effetto serra) rispetto a oggi. Senza contare l?aumento dei consumi di combustibile. Fra gas ed anidride La prima generazione di gas raffreddanti, i clorofluorocarburi (cfc), tristemente famosi per causare il buco nell?ozono, è stata già bandita dalla produzione di nuovi apparecchi e sarà vietata definitivamente a partire dal 2004. Oggi l?industria utilizza gli hfc, gas di nuovo tipo, che non danneggiano lo strato di ozono. «Purtroppo anche gli hfc sono già sotto osservazione perché anche loro contribuiscono all?effetto serra», fa notare Sergio Zanolin, responsabile R&S della divisione condizionatori di De Longhi, «e non poco: 1 chilo di gas scalda l?atmosfera quanto 2 tonnellate di CO2». Quali sono le alternative? De Longhi ha sperimentato i gas naturali, in particolare il propano, sul quale incombe, però, specie nei grandi impianti, il rischio di infiammabilità. «Ma i rischi del propano sono stati enfatizzati dalla lobby chimica, che non vuole rinunciare al ricco business dei gas sintetici», afferma Zanolin, «e in ogni caso, per la sicurezza del Pinguino (il prodotto di punta della De Longhi, ndr) abbiamo avuto l?approvazione del Comitato elettrico italiano». È possibile anche ridurre la dispersione degli hfc attraverso i ventilconvettori. «È un sistema di raffreddamento ad acqua sul quale abbiamo investito molto», spiega Angelo Nardi, responsabile comunicazione di Aermec, «che impedisce ai gas di circolare nell?ambiente, come invece accade con il raffreddamento ad aria». Il problema dei gas diventa dirompente quando il condizionatore viene dismesso; un altro fronte dell?impegno ambientale per le aziende è quindi lo smaltimento (l?Anie, associazione confindustriale di categoria, sta mettendo a punto il circuito di recupero con le imprese associate), e di conseguenza la progettazione del prodotto in modo adeguato. L?aria condizionata è, però, solo uno degli utilizzatori di gas refrigeranti: l?altro grande imputato è la catena del freddo, quella che permette ai cittadini dei Paesi ricchi di soddisfare qualsiasi capriccio alimentare in tutte le stagioni, in ogni momento e in ogni luogo. Ue: etichetta obbligatoria L?energia elettrica consumata per raffreddare l?aria è definita addirittura «una parte considerevole del consumo globale di energia elettrica per uso domestico nella Comunità» da una direttiva europea, in vigore da due mesi, che introduce a partire dal 2003 un?etichetta obbligatoria per i condizionatori, con informazioni sui consumi. Il secondo fronte di impegno ambientale è dunque rappresentato dal miglioramento della resa degli apparecchi. La tecnologia attualmente più in voga si chiama Inverter ed è stata inventata dalla giapponese Toshiba nell?81. «In Giappone la diffusione dei climatizzatori è altissima, oltre l?80% delle abitazioni e degli uffici», spiega Marco D?Antona, direttore relazioni esterne di Daikin, azienda leader nei grandi impianti, «e la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche è avanzata. Con il sistema Inverter si può risparmiare fino al 30% di energia». Il difetto del sistema è di essere molto costoso, e sui vantaggi energetici il dibattito nel settore è ancora aperto. Un?altra opzione che permette di risparmiare elettricità è dotare il climatizzatore della pompa di calore, trasformandolo in termosifone durante la stagione fredda. La pompa di calore, efficace nei climi non troppo rigidi, comporta la modifica della caldaia domestica e ha quindi senso solo nelle case dotate di riscaldamento autonomo. Ecogas e Inverter De Longhi (apparecchi portatili gas propano) Progettazione in funzione del recupero a fine vita. Progetto di raccolta differenziata degli apparecchi dismessi Toshiba (apparecchi fissi) Prima ad adottare i gas ozone friendly. Ha inventato la tecnologia Inverter a basso consumo energetico con compressore Twin Rotary ad alta efficienza Daikin (grandi impianti) Certificazione ISO 14000. Sensore di movimento: riduce la potenza in assenza di persone Aermec (apparecchi fissi) Sistemi a ventilconvettori con raffreddamento ad acqua e senza dispersione di gas nell?aria Mitsubishi (apparecchi fissi) Apparecchi di piccole dimensioni con materiali riciclabili Olimpia splendid (apparecchi fissi e portatili) Ha tolto l?unità esterna. Da 2 anni usa i gas ecologici previsti dalla normativa


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