Politica
Francia: test del Dna per gli immigrati
Disegno di legge contestatissimo sulle nuove norme migratorie
di Redazione
Test del Dna per il ricongiungimento familiare ed esami per stabilire il grado di conoscenza della lingua e dei valori della Repubblica. L’Assemblea nazionale ha approvato il controverso progetto proposto da Brice Hortefeux, ministro dell?Immigrazione, dell?Integrazione e dell?Identità nazionale e ora manca solo il via libera del Senato, che esaminerà il testo dal 2 ottobre. Visto la maggioranza parlamentare di cui dispone il presidente Sarkozy, l’approvazione appare scontata.
Il test, per ora in via sperimentale fino al 2010, prevede che chi chiede di beneficiare del ricongiungimento familiare possa chiedere di confrotare le sue impronte genetiche con quelle di uno dei suoi genitori residenti in Francia. La misura si applicherà in assenza di documenti di stato civile oppure in caso di «serio dubbio» sulla loro autenticità.
In Francia il progetto di legge ha destato scandalo fra comunisti, verdi e socialisti, che hanno già annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale e considerano «scandaloso» il provvedimento. Il governo giustifica il provvedimento con la necessità di vagliare in modo serio l’ingresso di nuovi immigrati in un Paese dove la comunità straniera rappresenta circa il 10 per cento della popolazione e il loro tasso di disoccupazione è circa il doppio di quello complessivo e arriva al triplo per algerini, marocchini, tunisini e immigrati da altri paesi africani.
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