Politica

Francia: Presidenziali, Sarkozy candidato del centrodestra

Ci ha pensato Libération, con un "golpe mediatico", ad anticipare quanto annunciato dal ministro dell'interno ad alcuni quotidiani regionali francesi

di Joshua Massarenti

Una candidatura su fondo di polemica. E non poteva essere altrimenti da parte di un personaggio che nei media fa rispecchiare l’ego smisurato che coltiva per se stesso. Anticipando tutti, il quotidiano Libération ha rivelato ieri sul sito la candidatura ufficiale del ministro dell’interno Nicolas Sarkozy alle presidenziali del 2007.

Alla domanda “Lei è candidato alle prossime elezioni presidenziali?”, Sarkozy ha dichiarato semplicemente: “La mia risposta è sì”. Un sì scontato, che non avrebbe avuto l’effetto sperato sui cittadini francesi se Libération, storico quotidiano di sinistra sull’orlo del fallimento, non si fosse reso protagonista di un vero e proprio golpe mediatico “rubando” lo scoop ai giornali regionali francesi chiamati a raccolta dal ministro dell’interno per ufficializzare la sua candidatura.

Se i francesi avessero a che fare con un candidato meno presuntuoso di Sarkozy, avremmo potuto ipotizzare l’incidente diplomatico, ma conoscendo il nostro animale politico, vera e propria macchina da guerra massmediatica spinta ultimamente ad incepparsi dopo la candidatura ufficiale di Ségolène Royal (nuova leader del centrosinistra), e la crisi profonda che sta attraversando Libération, c’è puzza di accordo tra i “peggiori nemici”. Evocando “una scelta di vita”, Sarkozy afferma che la sua candidatura “è una pesante responsabilità nei confronti dei francesi ai quali chiedo di darmi la loro fiducia”. E cioè votarlo su un programma tutto incentrato sui quattro temi che lo hanno reso popolare: sicurezza, immigrazione, potere d’acquisto ed educazione.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.