Formazione

Francia: polizia accusata di racket dai clandestini

Furti, violenze, stupri all'imbarco dell'Eurotunnel. La Direzione generale di polizia apre un'inchiesta

di Benedetta Verrini

Il corpo di polizia di Calais si trova in questi giorni al centro di uno scandalo: i poliziotti sono accusati di far parte di un racket di furti e stupri ai danni dei clandestini che tentano di passare in Inghilterra. La notizia è emersa pochi giorni fa, quando quattro giovani afghani hanno deciso di sporgere una denuncia per furto contro la polizia. Secondo quanto riferisce il quotidiano Libération, i quattro sarebbero stati bloccati dai poliziotti mentre tentavano di nascondersi in uno dei vagoni dell’Eurotunnel. Al termine della perquisizione, essi non avevano più addosso i 1.600 dollari che avevano faticosamente messo da parte per installarsi in Inghilterra. La Direzione generale della Polizia nazionale ha giudicato la denuncia abbastanza grave da aprire un’inchiesta. Attualmente ci sono centinaia di clandestini alloggiati nei pressi di Calais (550 solo al centro d’accoglienza della Croce Rossa, dove sono stati accolti anche i quattro malcapitati afghani, e convinti a sporgere denuncia). Si tratta di persone estremamente vulnerabili, perché non conoscono la lingua nè il paese e portano spesso addosso ingenti somme di denaro. Vittime del racket dei trafficanti di uomini, o della brutalità di alcuni camionisti che li scoprono all’interno dei loro camion, i clandestini fanno raramente denuncia. L’estate scorsa, un’adolescente somala è stata violentata in un furgone da un funzionario di polizia alla frontiera. In quel caso, il colpevole era stato indagato e condannato. Ora la Direzione generale della polizia si sta occupando di questo nuovo caso e, anche se c’è qualche funzionario che minaccia di sporgere denuncia per diffamazione, la versione dei quattro giovani afghani sembra la più accreditata.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA