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Francia: pene severe a chi negherà genocidio armeni

Ottiene un primo importante sì il provvedimento che punisce i negazionisti con carcere e pesanti ammende

di Redazione

Via libera alla legge che rende un reato la negazione del genocidio degli armeni imputato all’Impero ottomano: a favore del provvedimento presentato dal Partito socialista – e che dovra’ passare ora in Senato – hanno votato 106 deputati, mentre in 19 si sono pronunciati contro. In base alla legge, che nei giorni scorsi gia’ suscitato le forti proteste della Turchia, chiunque neghera’ il genocidio degli armeni – avvenuto tra il 1915 e il 1923 e costato la vita a oltre 1,5 milioni di persone – sara’ punibile con un anno di carcere e un’ammenda di 45mila euro. L’approvazione della legge – da cui martedi’ aveva preso le distanze il portavoce del ministero degli Esteri di Parigi, Jean Baptiste Mattei, secondo cui il provvedimento ”non coinvolge il governo e non e’ necessario” – e’ arrivata all’indomani delle dichiarazioni di Segolene Royal, candidato socialista all’Eliseo, per la quale l’ingresso della Turchia nella Ue dovrebbe essere legato al riconoscimento del genocidio degli armeni da parte di Ankara. ”E’ ovvio che se vuole entrare in Europa, Ankara deve riconoscere il genocidio – aveva detto ieri la Royal, annunciando il suo voto favorevole alla legge – Non e’ possibile transigere su un insieme di valori, le due cose (Europa e genocidio) sono legate. Non vogliamo dare lezioni a nessuno, ma ricordo che anche la Francia ha riconosciuto i crimini del passato”. Negli stessi termini si era espresso il 30 settembre scorso, durante una visita in Armenia, il presidente francese Jacques Chirac. Le prese di posizione di Parigi sono state duramente contestate in Turchia, dove si annuncia un duro boicottaggio dei prodotti francesi. ”Questa mossa sbagliata non cambiera’ nulla per la Turchia ma cambiera’ molto per la Francia”, aveva avvertito due giorni fa il premier turco Recep Tayyip Erdogan, mentre le piazze di Istanbul si riempivano di manifestanti all’insegna dello slogan ”Aiuta il tuo Paese, non comprare prodotti francesi”. ”Quando e’ diventato compito della Francia occuparsi di un problema che riguarda la Turchia e l’Armenia? Il mondo non e’ piu’ un’arena per colonizzatori. Quell’era e’ finita”, aveva tuonato Erdogan, accusando i politici francesi di fare ”un gioco populista e a buon mercato”. ”L’iniziativa della Francia di trasformare una bugia storica in legge e’ una grande sfida contro i valori fondamentali dell’Unione Europea”, aveva accusato ancora il premier turco, leader del partito islamico dell’Akp, ricordando che nei mesi scorsi Ankara aveva chiesto all’Armenia di istituire una commissione congiunta composta da storici, scienziati della politica e archeologici dei due Paesi per esaminare la questione, ma che da Erevan non e’ arrivata ancora alcuna risposta.


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