Volontariato

Francia: no ai centri di transito fuori dall’Ue

Il governo ribadisce la sua contrarietà ai centri per immigrati da istituire nel Maghreb

di Joshua Massarenti

La Francia rimane contraria “all’istituzione di centri di transito al di fuori dell’Unione europea, in particolare nel Maghreb, per filtrare i candidati all’imigrazione”. Lo ha ribadito il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin in un’intervista apparsa oggi sul quotidiano tunisino Le Temps. Al termine della sua visita ufficiale in Tunisia, Raffarin ha ricordato che “il mediterraneo è da sempre un crocevia di migrazione”, ma che “gli Stati hanno il dovere di esercitare un controllo sui flussi (migratori) nell’interesse di tutti. Questo controllo dei flussi deve dare nascita a un vero partenariato tra tutti i Paesi del Mediterraneo”. Nel giustificare la contrarietà del governo francese ai centri di transito in Maghreb, Raffarin ha chiamato in causa “gli aspetti morali e etiche” che sollevano questi centri, “contrari alle nostre tradizioni”. Nei fatti, i Cpt come quelli istituiti in Libia “presentano l’inconveniente di concentrare verso questi centri i flussi di immigrazione illegale, favorendo così l’azione delle filiali criminali che traggono profitto da questo tipo di traffico”. Al contrario della Libia, la Tunisia e il Marocco si sono dichiarati anch’essi contrari ai centri di transito in terre maghrebine.


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