Cultura

Francia: niente bowling a ragazze musulmane col velo

Il gestore della sala ha respinto sette ragazze dicendo: «È vietato entrare col cappello»

di Gabriella Meroni

Sette ragazze musulmane venerdi’ scorso si sono viste negare l’accesso ad un bowling di Saint Maximin, vicino a Creil, a nord della regione parigina, perche’ portavano il velo. ”E’ specificato su un cartello che non accettiamo persone in shorts, in tuta da ginnastica o con berretti a visiera. Abbiamo il diritto – si giustifica il direttore della sala – di selezionare la nostra clientela in base alla tenuta e non lo facciamo in funzione dei segni religiosi”. Tuttavia, cinque delle sette giovani, rifiutate all’entrata nonostante l’intervento telefonico del Collettivo contro l’islamofobia in Francia, hanno sporto denuncia per discriminazione legata a un carattere religioso. Tanto piu’ che due di loro sostengono di essere entrate, velate, non molto tempo fa. ”Ma quel giorno – spiega Leila Louati, 26 anni – non c’era nessuno nel bowling, mentre venerdi’ c’era molta gente. Ho avuto l’impressione che questo li mettesse a disagio nei confronti della loro clientela”. Il direttore ammette che il regolamento interno sull’abbigliamento dei clienti e’ ”un modo di filtrare la clientela ‘nefasta’ rispetto alle persone che ci fanno guadagnare. Ma conosciamo la legge e non abbiamo il diritto di proibire l’entrata a causa di un segno religioso. Non c’e’ stata alcuna discriminazione”. I responsabili della sala hanno comunque fatto marcia indietro, informando le forze dell’ordine che avrebbero consentito l’entrata alle ragazze con il velo se si fossero ripresentate e parlando di ”maladresse”, episodio maldestro. Curiosamente, proprio a Creil nel 1989, per la prima volta in Francia, tre studentesse erano state escluse da scuola per via del foulard islamico che indossavano.


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