Politica
Francia: la Royal torna in testa nei sondaggi
La candidata socialista raccoglie i primi frutti del suo intervento televisivo su Tf1
Dopo un mese di gennaio piuttosto fiacco, Ségolène Royal torna a sorridere. E lo fa con i soliti sondaggi, sfornati ormai su ritmi frenetici nel paese transalpino, rendendo l'attuale campagna elettorale tra le più incerte del secondo dopoguerra. Dal sondaggio effettuato da Csa per Le Monde, la Royal raccoglierebbe il 29% dei consensi al primo turno, superando così il suo rivale del centrodestra Nicolas Sarkozy, in caduta di 5 punti percentuali.
Al secondo turno, la candidata socialista raggiunge quota 49%, distaccata di due punti da "Sarko" (51%). "Il sondaggio è stato realizzato il 20 febbraio" sottolinea Le Monde, cioè "all'indomani della prestazione della Signora Royal su Tf1 nella trasmissione "Ho una domanda da porle", attraverso il quale ha battuto i record di audience con quasi 9 milioni di telespettatori.
Ma la conquista dell'Eliseo vede protagonisti altre due figure politiche in crescita nei sondaggi: il primo, François Bayrou, leader centrista, sta raccogliendo i frutti delle sue tournée in Provinvia, durante i quali non esita a molteplicare le interviste rilasciate alla stampa locale. La strategia sembra aver funzionato, tanto più se si pensa che i media nazionali sono fagocitati dal duo Sarko-Ségo. Risultato: nel sondaggio di Csa, Bayrou arriva in terza posizione con il 17% dei consensi (+1% rispetto a una settimana fa).
Infine il temutissimo Le Pen, letteralmente scomparso nel panorama massmediatico francese, ma protagonista di una campagna elettorale rivoluzionaria rispetto alla sua tradizionale linea politica. Noto per le posizioni razziste e nazionaliste, Le Pen sta macinando terreno laddove non te l'aspetti: tra le comunità "straniere". Ieri con i cinesi, oggi nella banlieue, il leader dell'estrema destra si è convinto delle nuove "strategie" politiche volute da sua figlia Marine, responsabile della sua campagna elettorale. Sono finiti i tempi in cui Le Pen imprecava contro gli "immigrati" a colpi di insulti. Oggi, si affaccia all'opinione pubblica un leader dal volto più "presentabile", pronto a convincere i francesi di origini extraeuropee che sarebbe lui l'uomo giusto per loro, senza mai dimenticare gli esclusi della golabilazzione. Un paradosso se si pensa alle teorie razziste di Le Pen. Addirittura, i media evocano la possibilità che gli stessi giovani delle banlieue, disgustati dallo spettacolo offerto da Sarkozy e dalla Royal, sarebbero in parte disposti a votare per lui.
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