Economia

Francia: il governo lancia un fondo da 13 miliardi per l’innovazione

Con un fondo da 13 miliardi di dollari per la cosiddetta “disruptive innovation”, Parigi si candida a capitale della tecnologia europea. A dimostrarlo anche il fatto che, nell’ultimo anno, la Francia ha superato il Regno Unito nel numero di investimenti in startup tecnologiche

di Ottavia Spaggiari

È la Francia a guidare la corsa all’ innovazione made in Europa. A dichiararlo, la rivista americana Forbes, secondo cui, per la prima volta in cinque anni, Parigi ha superato Londra nel numero di investimenti in startup tecnologiche.

Anche se la somma investita nell’innovazione nel 2017 è stata superiore nel Regno Unito, con 4 miliardi di dollari, praticamente il doppio rispetto a quella francese, Parigi sembra determinata a superare i rivali d’Oltremanica anche per quanto riguarda l’entità degli investimenti. A dimostrarlo la creazione, annunciata questa settimana, dal ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, di un fondo da 13 miliardi di dollari dedicato proprio alla cosiddetta “disruptive innovation”, l’innovazione dirompente.

Il fondo sarà gestito dalla Banca Francese di investimento Bpifrance e inizialmente sarà finanziato dal ricavato della vendita delle partecipazioni francesi dell’azienda energetica Engie e della Renault, oltre che dalle partecipazioni in un’altra azienda energetica, la EDF e nel gruppo Thales, per circa 11 miliardi di dollari.

Secondo le previsioni, gli investimenti del fondo dovrebbero generare ricavi per una cifra compresa tra i 240 milioni e i 365 milioni di dollari all’anno.

«Questa iniziativa è parte di una precisa strategia governativa per incentivare l’innovazione e riformare l’intero ecosistema del business per gli imprenditori in Francia», ha dichiarato a Forbes, Romain Serman, responsabile di Bpifrance, una spiegazione che si ritrova anche nel discorso di Le Marie che ha dichiarato come l’intelligenza artificiale e la protezione dei dati rientrino a pieno titolo nella lista dei settori strategici, insieme alla difesa, all’energia, alla salute e alle telecomunicazioni, che il governo francese intende proteggere dall’ingresso di società straniere, poiché, anche se la Francia è un Paese aperto, «gli investitori stranieri adesso dovranno sapere che i loro investimenti dovranno rispettare delle regole chiare».

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