Welfare

Francia: giornata di mobilitazione contro il nuovo contratto di lavoro

Sindacati e giovani nelle strade per contestare le riforme del governo De Villepin

di Joshua Massarenti

Oltre 160 manifestazioni sono previste oggi su tutto il territorio francese per contestare il nuovo contratto di lavoro proposto dal Primo ministro francese Dominique de Villepin. Movimenti sindacali, studenti e liceali hanno chiamato a una giornata di mobilitazione contro il cosiddetto Cpe (Contrat de première embauche, ovvero contratto di primo impiego), un contratto rivolto a giovani con età inferiore ai 26 anni e che consente alle imprese con oltre venti impiegati di licenziare entro i primi due anni di formazione il proprio impiegato senza giustificazioni né preavviso di rottura del contratto. Denunciando una precarizzazione nel mondo del lavoro, sindacati e giovani, sostenuti dai partiti di sinistra, hanno deciso di avviare un movimento di contestazione sfociato il 7 febbraio scorso in una prima giornata di mobilitazione. Allora, i cortei avevano riuniti tra le 218mila e le 400mila persone. Un mezzo fallimento, nonostante le attenuanti dovute al periodo di ferie in cui si trovava la Francia in quei giorni. A un mese di distanza, i sindacati prevedono per oggi “una mobilitazione molto più forte”. Con la stessa fiducia, i movimenti liceali e studenteschi chiedono ” a tutti i giovani francesi di scendere in strada per opporsi a una riforma che legittima in via definitiva la precarizzazione allarmante nel mondo del lavoro”. Molti sono coloro che temono un’estensione del contratto a tutte le fasce d’età. La settimana scorsa, nel corso di un’Assemblea generale che aveva riunito alla Borsa del lavoro di Parigi alcuni professori di liceo aderenti ai principali movimenti sindacali, la convinzione che il Cpe non fosse altro che un primo test destinato a essere generalizzato per l’intero mondo professionale appariva come un’evidenza. Per Claire Hind, professore di inglese al Liceo Paul Eluard di Saint-Denis (periferia nord di Parigi), “il governo sta prendendo in giro i francesi facendo credere che questo contratto si limiterà soltanto ai giovani con età inferiore ai 26 anni, cosa già grave di per sé. Ma sappiamo benissimo che poi toccherà agli altri. Ed è per questo motivo che chiamiamo tutti i francesi a scendere in strada”. A rafforzare le motivazioni degli organizzatori delle manifestazioni odierne è l’ultimo sondaggio realizzato da BVA e il quotidiano finanziario Les Echos. Oltre il 65% delle persone interrogate “giustificano” questa giornata di mobilitazione. Nello stesso sondaggio, oltre il 65% dei francesi considerano “negativa” la politica economica promossa dal governo De Villepin.


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