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Francia: continua guerriglia urbana a Parigi

Sarkozy ha visitato la notte scorsa uno dei quartieri periferici in cui da una settimana è esplosa la violenza, in seguito alla morte di due ragazzini fulminati in una cabina dell'elettricita' mentr

di Redazione

Settima notte consecutiva di guerriglia urbana nelle banlieue di Parigi, dove bande di giovani hanno dato alle fiamme due autobus e decine di automobili in ben nove quartieri a nord e a est della capitale francese, dove e’ molto forte la presenza delle minoranze africane e maghrebine. La violenza, che ha anche preso di mira un centro commerciale a Bobigny, nel nord-est parigino, e una scuola elementare, e’ continuata in barba alla presenza di centinaia di poliziotti. Il bilancio provvisorio della notte annovera almeno 40 auto, due autobus e innumerevoli cassonetti dei rifiuti distrutti. I tumulti, scatenati giovedi’ scorso dopo la morte di due ragazzini di Clichy-sous-Bois, fulminati in una cabina dell’elettricita’ mentre fuggivano dalla polizia, si sono rapidamente estesi e sono saliti in questi giorni in cima all’agenda del governo. Il primo ministro, Dominique de Villepin, ha promesso di riportare l’ordine e la legalita’ ma ha le mani in parte legate da disaccordi fra i ministri proprio sul da farsi per contrastare la rivolta. In primo piano c’e’ soprattutto la rivalita’ fra il premier e il ministro degli interni Nicolas Sarkozy, che, con le elezioni presidenziali del 2007 all’orizzonte, ha recentemente definito i rivoltosi ”canaglie”, attirandosi critiche dai media, dall’opposizione e da altri colleghi nel governo. Il ministro dell’Interno francese Nicolas Sarkozy si e’ recato nella notte tra mercoledi’ e giovedi’ a Seine-Saint-Denis, nella periferia Nord di Parigi, scossa per la settima notte da violenze di guerriglia urbana. Il ministro ha visitato la sala operativa (Sic) della Direzione dipartimentale della sicurezza pubblica. Per quasi un’ora, accompagnato dal direttore generale della polizia nazionale Michel Gaudin, ha partecipato a una riunione di lavoro per fare il punto della situazione con il prefetto Jean-Francois Cordet, il direttore dipartimentale Jacques Maric e il responsabile delle forze d’intervento Christian Lambert. Secondo quanto si e’ appreso, durante le violenze, a Courneuve, i poliziotti sono stati fatti segno di ”colpi d’arma da fuoco che non hanno fatto vittime”.


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