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Francia, attentato a 48 ore dalle elezioni

Attentato nel luogo simbolo della politica francese: un poliziotto viene ucciso da un estremista. L'Isis rivendica. E ora è allarme per i 17mila radicalizzati che vivono in Francia

di Marco Dotti

Alle ore 21,30 di giovedì 20 aprile, un uomo scende da un'auto, sugli Champs Elysées, e fa fuoco su un gruppo di poliziotti – uccidendone uno – con un mitra kalashnikov. Pochi secondi dopo viene colpito a morte.

L'attentato che scuote la Francia arriva nel cuore di Parigi, a 48 ore dal primo turno delle elezioni presidenziali, proprio mentre in televisione si svolgeva l'ultimo confronto elettorale fra i candidati. Rapidissima – di una rapidità insolita, forse segno di un legame diretto – la rivendicazione dell'Isis, che sui suoi canali chiama l'attentatore come "il belga".



Figura a quanto pare già conosciuta dai servizi di sicurezza, l'attentatore faceva parte di una folta schiera di persone radicalizzate tenute sotto sorveglianza dai servizi segreti e dalle forze di polizia francesi. Forze di polizia che, negli ultimi mesi, hanno sventato almeno 6 attentati. L'ultimo, la settimana scorsa a Marsiglia.

Oggi, in Francia, sono 17mila le persone schedate con la lettera "S" che, per i servizi di sicurezza, significa "alta radicalizzazione".

In copertina: fotografia di Jeff J Mitchell/Getty Images)

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