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Francia: “Allons enfants de la patrie…”

Senza convincere, il Presidente francese tenta di rilanciare la sua immagine durante il tradizionale discorso televisivo in occasione del 14 luglio

di Redazione

” Nessun paese al mondo e’ al sicuro da attentati terroristici”. Pochi minuti dopo il momento di raccoglimento per ricordare le vittime delle bombe di Londra, il presidente della repubblica francese Jacques Chirac ha affrontato la sue undicesima conferenza stampa televisiva in occasione del 14 luglio. Il primo pensiero alle bombe di Londra e agli sforzi per contrastare la massimo il terrorismo, ma senza l’illusione che questi sforzi possano garantire al cento per cento la sicurezza. In un momento molto difficile, dopo dieci anni trascorsi all’Eliseo e a meno di due anni dalla scadenza del secondo mandato Chirac ha affrontato un largo spettro di argomenti, dal terrorismo alla disoccupazione, dalla politica agricola che non deve essere toccata al modello sociale da perseguire, dal costo delle 35 ore alla bocciatura della costituzione europea, alla possibilita’ di una sua nuova candidatura, problema questo da affrontare al momento opportuno. Chirac ha cercato di dare fiducia alla gente, ricordando le carte che il paese ha in mano, ed ha evitato polemiche con l’ effervescente ministro dell’interno Nicolas Sarkozy. Questi solo ieri aveva definito un inutile rituale quello della conferenza stampa del 14 luglio e si chiedeva cosa in realta’ Chirac aveva da annunciare al paese di tanto importante. Il presidente ha anche cercato di essere convincente, navigando tra le domande di Arlette Chabot di France 2 e di Patrick Poivre d’Arvor di TF1. Ha reso omaggio ai britannici esprimendo ”rispetto ed amicizia” dopo gli attentati di una settimana fa ma non ha esitato ad un muro contro muro con Tony Blair sulla politica agricola che ha definito ”la politica del futuro”, cercando di sminuire il fascino vincente del modello sociale britannico come il migliore e capace di risolvere tutti i problemi. ”Non dobbiamo invidiare il modello sociale britannico” ha detto, perche’ la Francia e’ ”molto meglio piazzata” rispetto alla Gran Bretagna in settori chiave come gli investimenti per l’istruzione e la ricerca. Molto atteso il suo intervento sui temi del lavoro. Chirac ha deplorato che da una ventina d’anni la Francia abbia accettato di convivere con la disoccupazione e ha sostenuto che ”bisogna fare altre scelte” anche perche’ ”il sistema non funziona”. Bisogna affrontare decisamente il problema nel suo complesso ma senza mettere sotto accusa il modello sociale francese che ”non e’ ne’ inefficace ne’ superato”. Chirac ha detto che ”bisogna cercare il lavoro la’ dove c’e’, soprattutto nelle piccole e piccolissime imprese”, ha parlato della disoccupazione tra i giovani che e’ tra il 20% ed il 25%, e tra i piu’ anziani. Una realta’ dovuta anche al fatto che ”troppi francesi non sono spinti o incoraggiati” verso il lavoro dalle procedure adottate. “Chiaro e combattivo” per l’UMP; ”involuto, contraddittorio e sulla difensiva” per il partito socialista; incapace di portare risposte concrete sui temi della disoccupazione e del potere d’acquisto per i sindacati. L’undicesimo intervento televisivo di Jacques Chirac in occasione del 14 luglio non sembra aver convinto. Tra i critici prevale l’idea che tutto sommato non ha detto che cose vecchie; tra i suoi fedelissimi tono e contenuti sono tali da ridare fiducia ai francesi. Impegnati in un attesissimo e caldo ponte festivo, milioni di francesi sembrano – come aveva detto provocatoriamente il ministro degli interni Nicolas Sarkozy – con la testa impegnata in pensieri molto lontani dalla politica ed il messaggio del presidente d’altro lato non sembra aver detto cose tali da competere con il contenuto dello scorso anno, quando aveva da un lato annunciato il referendum sulla costituzione europea e dall’altro, parlando di Sarkozy, aveva detto perentorio: io decido, lui esegue. Questa volta i toni verso il suo ministro sono stati ben diversi: lanciare dibattiti come quelli sulla recidiva nei reati va bene, e poi e’ nella sintesi tra tutte le personalita’ che si puo’ impegnare la maggioranza nella lotta alla disoccupazione e per l’ avvenire dell’economia del paese. Il ministro dell’ interno sembra aver particolarmente apprezzato la prudenza del presidente.


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