Francamente sono sempre stato curioso delle novità e delle sfide. Il giornalismo si affloscia quando diventa routine. La rubrica del settimanale finisce qui. Ma non è un addio, anzi. Ci ritroveremo nel mensile, dove tornerò con una nuova formula, più adatta alla nuova cadenza del magazine, e dunque proverò ad affrontare un tema alla volta, partendo da una storia, da una persona, da un fenomeno, da una questione che mi interroga nel profondo.
Mi piace scrivere lettere, come si faceva una volta. Ora siamo presi dal ritmo frenetico della posta elettronica e dei social network, degli sms, dei tweet. Ma a volte rivolgersi a una persona lontana, perfino non conosciuta, richiede un tempo più lento, una riflessione più accurata. Tornerò all’antica formula di “FrancoBollo”, giocando sempre sul mio nome.
Il primo numero della nuova rubrica lo dedicherò volentieri al rapporto fra malattia, bellezza, spettacolo, successo, dolore, sfida. Scriverò ad Antonella Ferrari. È un’amica da tanti anni, ed è anche una brava attrice. Voleva fare la ballerina. Voleva ma non ha potuto. La sclerosi multipla l’ha tradita sul più bello. Da quel momento, appese le scarpette al chiodo, ha iniziato a combattere su più fronti. Oggi il suo libro Più forte del destino (edito da Mondadori), autobiografia a cuore aperto, è in classifica fra i più venduti. Un successo che è importante per i messaggi che Antonella riesce a diffondere, passando da un programma televisivo a un altro, da una presentazione a un convegno. Il tutto senza rinunciare al lavoro, sul set di una fiction per la Rai diretta da Pupi Avati.
Il tema che mi pongo è: perché è così difficile essere normali, quando una disabilità ti colloca immediatamente in salita? Perché non si può essere valorizzati, invece di essere sempre giudicati con supponenza, se non con condiscendente fastidio? Intanto grazie a tutti voi che mi avete seguito sin qui. Il blog “FrancaMente” continua alla grande sul web, nel portale vita.it. Scrivetemi, indicatemi voi la rotta. Vi aspetto.
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