Economia

Fra i grant di san Francesco e i bond dei volontari

Si chiude a Padova una partecipata edizione dell'iniziativa dei due Forum, Terzo settore e Finanza sostenibile. È il quinto appuntamento, terzo come summer school. Tre giorni di lavoro, confronto, condivisione di questo network di società civile e operatori finanziari

di Giampaolo Cerri

«Anche san Francesco aveva i grant, ricordiamocelo»: Massimo Giusti è un emiliano di Sassuolo, un cooperatore sociale, simpatico di primo acchito. D’impatto, per meglio dire, come la finanza che fa Sefea impact Sgr, la società di gestione del risparmio, che Giusti guida. Una realtà partecipata dal mondo cooperativo, da fondazione filantropiche e di comunità.

Oggi, alla chiusura del panel mattutino, di restituzione del lavoro dei tavoli di ieri, Giusti ha spiazzato l’uditorio: «Sì perché i frati da cerca, si incaricavano di andare a trovare le risorse, i doni, i grant appunto, e con quelle risorse, con oculatezza e con intelligenza, costruivano luoghi e comunità che sono arrivate fino a noi, quasi mille anni dopo».

Giusti, un attimo prima, aveva ricordato l’importanza – per i due Forum, quello del Terzo settore e quello per la Finanza sostenibile – di non dimenticare le radici, le origini, la storia che c'è alle spalle della società civile italiana. Un esercizio utile, aveva spiegato, ad affrontare i bisogni nuovi, i cambi culturali necessari, il lavoro di advocacy da fare in attesa che una tassonomia sociale europea veda la luce, come è stato per quella ambientale. «Ricordando che la nostra esperienza di Terzo settore è certamente quella che in Europa sta lavorando alle cose più importanti», ha aggiunto.

Quello che potrebbe sembrare un facile apologo, ma che in realtà è un intelligente giudizio culturale, dà l’idea di quello che sono stati i Cantieri ViceVersa – quinta edizione, terza sottoforma di summer school – in questa tre giorni padovana: confronto e condivisione. Di analisi – anche di quello che non va, che manca, che c’è da fare ancora – di visioni, di speranze (a piede, un'ampia foto-gallery, ndr).

«Terzo Settore e mondo della finanza “alleati” per rimettere al centro dell’economia gli uomini e le donne», recita la nota finale congiunta delle due organizzazioni promotrici, «è l’obiettivo ambizioso che si è posta la scuola».

Fra gli incontri e i tavoli di discussione, si capiva subito l'obiettivo della macchina messa in moto da Claudia Fiaschi, già portavoce Forum Terzo settore, oggi ai vertici di Confcooperative Toscana e anima dei Cantieri, era anche quello di creare sempre più relazioni, anche di tipo non finanziario, tra enti di Terzo settore – ets e operatori finanziari. «L'ambizione di fondo dei Cantieri», confermano gli organizzatori, «è creare un network di collaborazione in cui mondo della finanza e Terzo Settore non si vedano reciprocamente come domanda e offerta ma come partner in grado di intraprendere insieme percorsi».

Nel corso dei tre giorni sono stati trattati tanti temi: dal focus sugli enti di rappresentanza finanziari in rapporto al Terzo Settore ad argomenti di attualità come credito ed equity, organizzazioni di volontariato, assicurazioni, organizzazioni sportive. E non è mancato anche un focus sul digitale come strumento al servizio della comunità.

«Il mondo del Terzo settore e quello della finanza hanno sempre di più un linguaggio comune e si mescolano per perseguire un obiettivo comune: quello di un modello economico che coniuga solidarietà, efficienza e sostenibilità, e in cui è la persona ad essere sempre al centro»: Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore, ha seguito tutti lavori, riuscendo ieri anche a presenziare al Premio Ferro, nell’aula magna dell' ateneo cittadino.

«Il percorso che stiamo portando con Cantieri ViceVersa», spiega a VITA, «è fondamentale anche alla luce delle trasformazioni che stanno avvenendo nel Terzo settore: i dati Istat ci dicono che le organizzazioni aumentano in numero ed è dunque positivo che chi entra in questo perimetro trovi una piattaforma di dialogo con la finanza sostenibile, rafforzandosi nella realizzazione di un’economia inclusiva».

«Questa terza edizione», le fa eco Francesco Bicciato, direttore del Forum della Finanza sostenibile, «si è confermata un'iniziativa molto innovativa e di grande impatto sia per gli enti del Terzo settore sia per gli investitori sostenibili. Abbiamo assistito a un vero e proprio salto qualitativo nei contenuti trattati e nelle proposte scaturite dai gruppi di lavoro, che si sono orientate alla creazione di nuove forme di partnership. Al crescente interesse degli operatori finanziari è corrisposta una grande maturazione degli ets, che si sono presentati non solo con il consueto corredo valoriale ma anche come potenziali partners in grado di realizzare progetti concreti di sviluppo sostenibile. Il dialogo rimane dunque una componente essenziale non solo in un'ottica di allineamento tra domanda e offerta sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma anche per dare risposte adeguate alle necessità specifiche dei nostri territori e per coniugare la crescita economica sostenibile con una concreta inclusione sociale».

1/26

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.