Cultura

Foster Wallace porta i ragionieri in paradiso

«The Pale King» uscirà in aprile negli Usa

di Antonio Sgobba

Insieme ai commercialisti sono gli eroi dell’ultima opera dell’autore americano scomparso nel 2008. Un lavoro nato da una passione autentica per il sistema fiscale Una carta da gioco tagliuzzata con frasi che sembrano prese da un rapporto di un agente del fisco. Il re di fiori su sfondo bianco e in mezzo righe che parlano di «esenzioni», «reddito» e «tasse federali». È la copertina dell’ultimo libro di David Foster Fallace: The Pale King. Disegnata da sua moglie, l’artista Karen Green. La casa editrice Little, Brown and Company l’ha presentata nei giorni scorsi annunciando la data di uscita: il 15 aprile 2011. Negli Usa è il Tax Day, ovvero il giorno in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Non è un giorno scelto a caso: il romanzo è ambientato in un centro della Irs, l’Internal Revenue Service, in pratica l’Agenzia delle entrate americana. Siamo nella metà degli anni 80, i protagonisti un gruppo di impiegati che tentano di fare il loro lavoro sfidando il tedio esistenziale, recita la nota dell’editore. «Sarebbe il primo romanzo che rende dei commercialisti e degli agenti del fisco degli eroi», ha detto Bonnie Nadell, a lungo agente di Wallace. L’editor Michael Pletsch descrive così l’opera: «Wallace prende angoscianti eventi quotidiani come lo stare in fila, gli ingorghi nel traffico, raccapriccianti corse in autobus – cose che noi tutti odieremmo – e riesce a farci ridere e pensare».

Lettori col fiato sospeso
Non è la prima volta che viene annunciata l’uscita del romanzo incompiuto. Già nel marzo 2009 il New Yorker ne aveva anticipato alcune pagine e la casa editrice prometteva che sarebbe stato in libreria per la primavera 2010. Non è stato così. Per i fan un altro anno di attesa. Il materiale da cui si partiva sono le «5mila pagine da ridurre poi a un migliaio» di cui Wallace parlava all’amico Jonathan Franzen. Nel frattempo sono passati poco più di due anni dal 12 settembre 2008, il giorno in cui DFW, come lo chiamano gli ammiratori, si tolse la vita. Ora il caso editoriale negli States è Freedom, l’ultimo romanzo dell’autore de Le Correzioni, definito su una recente copertina del Time «Great American Novelist». Franzen avrebbe volentieri condiviso il titolo con l’amico Dave. The Pale King sarebbe stato il suo terzo romanzo dopo l’esordio de La scopa del sistema e l’opus magnum: Infinite Jest.
L’editor Micheal Pietsch è partito quindi da migliaia di pagine di bozze, appunti e note, divise in 150 capitoli. Il risultato doveva essere un libro di oltre 300 pagine, salite negli ultimi annunci a oltre 400. Sottotitolo: «An unfinished novel», anche se nella versione presentata della copertina la dicitura non appare. «È stato avvincente vedere un’idea che diventava un capitolo per poi diventare un’intera sezione del libro», ha detto Pietsch, e ha annunciato che la casa editrice creerà un sito web per mettere a disposizione dei fan larga parte del manoscritto. Per mostrare come è nato il libro e per avere una dettagliata impressione del lavoro di scrittura dell’autore.

La trama
La storia de Il re pallido incomincia nel 1996. Wallace inizia a lavorarci dopo aver concluso Infinite Jest. L’opera ha avuto diversi titoli provvisori nel corso della lavorazione: Glitterer, SJF (che stava per Sir John Feelgood, uno dei personaggi) e What is Peoria For?. E alcuni dei brani del romanzo nel corso del tempo hanno avuto vita propria – come il racconto Brave persone, pubblicato in Italia nella riedizione Minimum Fax de La ragazza dai capelli strani. Un personaggio di quel racconto, Lane Dean Jr, appare anche in Wiggle Room, la prima anticipazione di The Pale King pubblicata dal New Yorker.
La vicenda del Re pallido sfiora anche l’Italia. Nel 2006 lo scrittore lesse a Capri, nella rassegna «Le conversazioni», diretta dal critico di Repubblica Antonio Monda, un brano dal titolo che suonava più o meno «Brano senza titolo tratto da qualcosa di più lungo che non è finito neanche a metà» (in originale: «Untitled excerpt from something longer that isn’t even close to halfway finished yet, pubblicato da Harper Magazine).
Incomincia un lungo lavora di ricerca. Wallace si iscrive ai corsi per ragionieri e commercialisti della Irs. Nel ricordo della moglie era appassionato da quella materie: studiava le pubblicazioni dell’agenzia delle entrate americana, faceva domande sulle regole per compilare l’equivalente americano del modello Unico o del 730, voleva conoscere gli aspetti più tecnici della burocrazia del fisco, le loro tradizioni, forma mentis e vocabolario. C’è una testimonianza di questo in una conversazione del 1998 dello scrittore con il regista Gus Van Sant: «Vado a lezione, ma non sono l’insegnante. È terribilmente difficile ma in un qualche modo riesco prendere voti sopra la sufficienza. È un corso avanzato per commercialisti, è una lunga storia che probabilmente non ti interessa. Ma è molto al di sopra delle mia capacità: è una classe di geni. Ogni sera 35 pagine di roba per avere il certificato per l’abilitazione professionale da contabile, il giorno dopo ti interrogano».


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