Formazione

Forze armate: sono 8mila i militari italiani nel mondo

Dal Kosovo all'Eritrea, dalla Bosnia all'Afghanistan, sono piu' di 8.000 i militari italiani all'opera in tutto il mondo nelle missioni di peacekeeping sotto l'egida della Nato o dell'Onu. Una s

di Redazione

Dal Kosovo all’Eritrea, dalla Bosnia all’Afghanistan, sono piu’ di 8.000 i militari italiani all’opera in tutto il mondo nelle missioni di peacekeeping sotto l’egida della Nato o dell’Onu. La presenza delle forze armate nei Balcani si e’ ormai consolidata con le missioni in Bosnia, in corso dal 1995 e in Kosovo (dal 1999). In Bosnia sono 1.700 i soldati inquadrati nel contingente Sfor che prende parte alla missione Joint Forge. Tra Kosovo (Kfor), Albania (Communication Zone West) e Macedonia (Amber Fox) sono all’opera altri 6.000 militari italiani. L’Italia contribuisce anche alle operazioni in Afghanistan con l’operazione ‘Enduring Freedom’ (la fregata Aliseo della Marina e un nucleo dell’Aeronautica) e con il contingente multinazionale Isaf a Kabul (in tutto 350 uomini con compiti di vigilanza e pattugliamento). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il 20 dicembre 2001 la Risoluzione n. 1386 con cui ha autorizzato il dispiegamento nella citta’ di Kabul della Forza multinazionale International Security Assistance Force. Soldati italiani sono presenti anche al confine tra Etiopia ed Eritrea nell’ambito della missione Unmee. Il contributo italiano e’ di 150 militari. Per sostenere le operazioni di peacekeeping, conseguenti all’accordo di Algeri firmato il 18 giugno 2000 tra Etiopia ed Eritrea, il 31 luglio 2000 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha adottato la risoluzione 1312, con la quale viene autorizzata la costituzione della United Nations Mission in Ethiopia and Eritrea (UNMEE). Altri 80 militari sono attualmente inquadrati nella missione Mfo per il mantenimento della pace tra Egitto e Israele. Dal 1979 il nostro Paese e’ presente in Libano nel quadro della missione Unifil, costituita con la Risoluzione 425 adottata il 19 marzo 1978 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). Successive risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della operazione. L’Italia partecipa, dal giugno 1979, con un reparto della Cavalleria dell’Aria costituito da circa 50 uomini e 4 elicotteri AB 205 di stanza a Naqoura con compiti di sgomberi sanitari, ricognizione, ricerca e soccorso, collegamento tra il Comando UNIFIL e le dipendenti unita’ operative della Forza, collegamento tra il Comando UNIFIL e il Comando ONU in Israele, attivit` antincendio.


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