Sotto tiro ormai da parecchio tempo (e spesso a ragione), l’Istituto nazionale di statistica sfodera qualche colpo a effetto. Come questa indagine sull’offerta comunale di asili nido e altri servizi all’infanzia. Da cui emergono, ben evidenti, i limiti di dell’offerta pubblica che sono soprattutto di presa in carico dei beneficiari: cresce infatti la percentuale dei comuni che si dotano di questo servizio e dunque cresce la percentuale di bambini che possono usufruirne, ma la quota di iscritti non si schioda da un misero 10%. Il tutto al lordo del contributo privato, perché le famiglie cofinanziano cash una quota vicina al 20% del totale (oltre alle tasse che pagano, o dovrebbero pagare, tutti).
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