Non profit

Forum Terzo Settore replica a Contri (Pubblicità progresso)

Forum del Terzo settore, Summit della solidarietà e Assif: Contri si informi e riporti cifre più esatte sul non profit.

di Chiara Brusini

Apprendiamo che Alberto Contri, Presidente di Pubblicità Progresso, ha annunciato di voler realizzare una pubblicità sulla ?+Dai-Versi?, la legge sulla defiscalizzazione delle donazioni, ed una campagna sulla trasparenza sul nonprofit, poiché, ha affermato, ?solo il 15% di quanto donato dal pubblico arriva alle associazioni, il resto si perde in costi di organizzazione?. “Siamo pronti – dichiara Edoardo Patriarca portavoce del Forum del Terzo Settore e Presidente dell’Istituto della Donazione – a collaborare per la miglior realizzazione di una campagna che supporterebbe una legge fortemente voluta da tutto il mondo del Terzo Settore. Ma ci piacerebbe che Contri conoscesse ? e riportasse, quando del caso – cifre più esatte sul nonprofit”. Che solo il 15% delle donazioni dei cittadini vada ? come afferma Contri – alla realizzazione di progetti sembra proprio una boutade da pubblicitario. Tale percentuale deve essere ribaltata: in media supera il 75% e per molte associazioni raggiunge il 90%. La maggior parte delle organizzazioni non profit nazionali, sapendo quanto sia importante l?aspetto della rendicontazione per i donatori, oggi rende pubblici i bilanci: basta esaminarli per osservare la congruità delle percentuali precedentemente indicate. Alcune voci di bilancio, come la comunicazione, non sono da considerare propriamente dei costi, ma investimenti per la realizzazione della buona causa. In merito alla trasparenza, evidenziamo che il Summit ha elaborato il Codice della Trasparenza, che esiste un codice etico dei fundraiser italiani, frutto di due anni di lavoro di ASSIF-Associazione Italiana Fundraiser e che Forum del Terzo Settore, Summit della Solidarietà e Sodalitas con il supporto di Assolombarda, hanno recentemente costituito l?Istituto Italiano della Donazione per garantire specifiche regole deontologiche nei confronti dei donatori. Che la pubblicità sociale televisiva sia poco curata ed affollata è un?altra affermazione estemporanea di Contri. Guardiamo i dati: le 150-200 associazioni che riescono a raggiungere il passaggio in TV sono meno dell?1 per mille delle associazioni italiane. E molto di loro si avvalgono dei servizi offerti da grandi agenzie di pubblicità. Le altre 239.800 si accontentano di altri media-anche perché arrivare al passaggio televisivo è faticoso e costoso. E in Italia gli spazi assegnati alla comunicazione sociale sono ancora residuali. La comunicazione sociale è un fattore strategico di sviluppo che è solo destinato a crescere. E sensibilizzare i cittadini è parte integrante della mission di un?organizzazione. “Ben venga – conclude Patriarca – quindi l?iniziativa di una campagna di sensibilizzazione anche su questo tema: il nostro augurio è che si tenga conto del percorso etico e culturale che professionisti del fundraising e organizzazioni del non profit hanno già compiuto”.


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