Non profit

Forum Sociale: grande successo per i temi del “No Dumping”

Almeno 2000 i partecipanti ai seminari sulle politiche agricole e grande diffusione di cartoline della campagna "No Dumping"

di Barbara Fabiani

FIRENZE- Fortezza da Basso. Chi ha detto che il “movimento” è un fenomeno urbano e metropolitano? Mai vista tanta partecipazione a seminari sulle questioni agricole come oggi al Forum Sociale Europeo. Almeno 2mila i partecipanti a due incontri con rappresentanti dei movimenti contadini europei e del sud del mondo. Tutti a parlare di Pac (Politica agricola europea) e in particolar modo di dumping e di sussidi . Questi ultimi considerati dai relatori un meccanismo ormai distorto, nato con intenzioni di welfare per sostenere gli agricoltori con basso reddito ma che oggi sonoappannaggio delle grandi aziende mettendo a rischio povertà i piccoli agricolatori. “L’unione Europea è il principale attore in una politica neoliberista che nega alla gente il diritto alla sovranità alimentare, che considera il cibo come uno strumento per ottenere profitti alle industrie agroalimentari, chimiche e farmaceutiche” ha esordito Lidia Senra Labrego, della coalizione di contadini della Galizia, la regione nordiberica tra le meno sviluppate d’Europa. Sempre parlando di Pac, la proposta di riforma a firma del commissario per le poliche agricole Fishler ha raccolto qualche consenso, soprattutto per le buone intenzioni che contiene (ritorno a metodi ecocompatibili, rispetto degli animali, tutela ambientale), ma la critica resta sempre quella di essere e un programma che considera ancora come strumenti principali di azione i sussidi alle produzioni intensive e alle esportazioni. “L’Agricoltura è diventata uno mezzo di dominazione. In mano alle regole del mercato è diventato un nuovo colonialismo con cui i paesi del nord controllano quelli del sud “, ha detto il contadino/attivista per eccellenza Josè Bovè. “Dobbiamo combattere per il diritto ad esistere dei diversi modelli di produzione agricola e dei mercati locali. La sovranità alimentare non ha solo a che fare con la sicurezza alimentare ma anche con l’indipendenza politica e il diritto di autoderminazione”. Dunque, grande consenso nella sala per una linea politica di sostegno trasversale tra contadini del nord e del sud del mondo. Ma con qualcosa ancora da discutere. “Ci sono delle posizioni diferenziate su due questioni in particolare”, spiega Sergio Marelli , presidnete della associazione delle ong italiane e a Firenze anche per presentare la campagna “No Dumping” sostenuta anche da “Vita”. “Una è la questione dei sussidi agli agricoltori nel nord nel mondo , perchè la prima cosa da evitare � che si scateni una guerra tra poveri. Il fallimento di duecentomila aziende agricole l’anno sono il prezzo che i contadini europei pagano alla Pac”. “Ci sono diverse posizioni anche riguardo al ruolo del Wto. Ovvero, se vanno stabilite regole ad hoc per i prodotti agricoli e alimentari all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio, o se invece queste questioni debbano restare fuori dagli accordi del Wto”. Unitaria e convinta invece l’opinione sui “sussidi all’esportazione”, la vera radice del “Dumping”: su questo è stato unanime il “no” dei rappresentanti di organizzazioni dei contadini e di tutta la platea dei partecipanti.


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