Volontariato

Forum sociale europeo: un caso nazionale

Giornata di polemiche: intervengono Bondi, Gasparri, Martini e Caruso. Forza Italia chiede lo spostamento a S.Rossore e la Regione dice no. Il leader noglobal: ''Martini? Pensi all'Alta velocità"

di Giampaolo Cerri

Sta diventando un caso politico, lo svolgimento del Forum sociale europeo a Firenze. Dopo i riferimenti “ad azione di conflitto” pronunciati da Luca Casarini a Genova, ha ripreso vigore la polemica politica cittadina. Oggi è la volta di quella nazionale.
Il portavoce di Silvio Berlusconi, Sandro Bondi, insieme al deputato fiorentino Denis Verdini, ha fatto un appello alle autorità comunali e regionali affinché la manifestazione non si svolga nel capoluogo toscano.
”Senza fare ne’ vincitori ne’ vinti, troviamo una soluzione alternativa a Firenze”, come citta’ destinata ad ospitare il Forum europeo dei No global dal 7 al 10 novembre prossimo. E’ quanto propongono il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, ed il deputato Verdini e Bondi presenteranno in merito una interrogazione al ministro degli interni, Giuseppe Pisanu. ”Con l’ interrogazione – ha spiegato Verdini – vogliamo stimolare una soluzione positiva al problema , non si tratta di una mossa politica finalizzata a trovare voti”. ”Le dichiarazioni di Casarini – ha osservato Bondi – dovrebbero preoccupare tutti, anche coloro che hanno votato per il centro sinistra”. ”Certamente – ha aggiunto Bondi – non possiamo ne’ vogliamo imporre scelte perche’ spetta all’ autonomia dei singoli enti locali scegliere quali manifestazioni ospitare nel proprio territorio”. Per i due parlamentari di Forza Italia, sarebbe comunque auspicabile un tavolo di confronto tra il ministro degli interni, il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, ed il presidente della Toscana, Claudio Martini, ”per trovare una soluzione alternativa e fare in modo che il luogo del Forum non sia proprio il centro di Firenze, citta’ fragile in ragione del suo enorme patrimonio culturale”. ”Questo – ha proseguito Verdini – sarebbe anche nell’ interesse della sinistra che ha sempre tenuto molto all’ aspetto della compatibilita’ ambientale”. ”Il federalismo – ha concluso – non significa facciamo quello che ci pare in casa nostra, tanto poi c’ e’ la polizia che risolve tutti i problemi”. La necessita’ di valutare bene al situazione deriva, secondo Bondi, anche da un quadro generale ”non proprio rassicurante con annunci di recrudescenza di terrorismo e di autunno caldo sul piano sociale e politico”. ”Non facciamo in modo – ha aggiunto – che le violenze, se violenze ci saranno, vengano poi addebitate non ai manifestanti, ma alle forze dell’ ordine ed al governo in carica”. Bondi ha poi aggiunto alcune considerazioni di carattere politico vedendo nella scelta di Firenze, come luogo del forum Europeo, ”la volonta’ di fare le prove generali di una alleanza con Rifondazione e i no global, dalla Margherita a Bertinotti, ad Agnoletto, a Casarini, passando per Di Pietro e sotto la garanzia di Cofferati”.
Ai due esponenti risponde il governatore della Toscana, Claudio Martini. ”La localizzazione del Social Forum Europeo non puo’ essere decisa senza sentire gli organizzatori”, ha detto, precisando di ”non voler alzare i toni”. Secondo Martini, prima di decidere il luogo, ”bisogna anche avere piena consapevolezza delle difficolta’ logistiche dell’ evento che richiede spazi e attrezzature adeguate”.
Poi il presidente della Toscana aggiunge una valutazione piu’ di carattere politico. ”Fino a che esistono le condizioni per lo svolgersi di un evento pacifico, e ancora oggi mi pare che esistano – osserva Martini -, insistere sullo spostamento della manifestazione significa darla vinta, oppure fare un regalo, alla componente piu’ dura del movimento”. ”Il 99 per cento del movimento – ha concluso Martini – intende fare una manifestazione pacifica, perche’ quindi dare soddisfazione all’ 1% ed offrire a questa piccola percentuale argomenti di ulteriore conflitto?”
Sulla vicenda è intervenuto quindi anche il ministro Gasparri. ”Auguro a Firenze di avere nei prossimi mesi turisti seri, bravi e composti e di non correre pericoli con strani turisti”, ha detto a margine del suo intervento al Caffe’ della Versiliana, a Marina di Pietrasanta, sulle polemiche scatenate dalle dichiarazioni del leader dei centri sociali veneti, Luca Casarini, sul social forum europeo, che si terra’ nel capoluogo toscano nel prossimo novembre. ”Quello che penso del Social forum e’ noto: tutta la mia disistima, mentre esprimo tutta la mia solidarieta’ cittadini di Firenze, sui quali rischia di abbattersi un problema non semplice. Mi auguro che tutto si risolva al meglio”.
La giornata registra anche alcune dichiarazioni di Francesco Caruso, portavoce dei No Global campani, che attacca il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, per le sue dichiarazioni contro Luca Casarini.
”L’arroganza del presidente Martini – afferma Caruso in una nota – lo porta addirittura ad erigersi a ‘giudice’ e decidere chi e’ dentro e chi e’ fuori dal movimento, chi e’ il ‘rappresentante ufficiale’ del movimento con cui trattare e chi invece il criminale da isolare: Martini e i suoi inseguono quindi la destra nel tentativo di dividere il movimento in buoni e cattivi, con l’obiettivo di depotenziare la carica antagonista di questi movimenti e rimetterne una parte sotto l’ombrello protettivo della sinistra moderata”. ”Non ci sorprende – aggiunge Caruso – che il presidente Martini e la sua coalizione abbiano paura della radicalita’ di un movimento che mette in discussione anche le loro scelte e le loro politiche: ci sorprende piuttosto la loro convinzione che sia possibile comprare il movimento per una manciata di milioni o addirittura di barattare il sostegno istituzionale al Forum Sociale in cambio della pacificazione sociale in citta’ durante quei giorni”. E ”se i cantieri dell’Alta Velocita’ continueranno a devastare il Mugello, nessuno puo’ impedirci di manifestare con gli abitanti di quelle valli contro lo scempio ambientale, di cui anche Martini e’ responsabile. Attraverso le pratiche della disobbedienza sociale: forme di lotta che cercano di tenere insieme conflitto radicale e consenso diffuso, che non escludono quindi di violare le leggi se ritenute ingiuste”, conclude il portavoce dei No Global campani.

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