Famiglia
Forum sociale: da no global a new global, le tappe
Con l'appuntamento di Porto Alegre, gli oltre 50 mila partecipanti al Forum sociale aggiungono una nuovo tassello al percorso che li ha portati dalla contestazione alla proposta.
di Paul Ricard
Ecco un breve riepilogo di precedenti appuntamenti.
18-20 MAG 1998, GINEVRA: per il 50/mo anniversario del Wto migliaia di giovani sfilano nelle strade di Ginevra per contestare ”il libero scambio”. Incidenti con la polizia. 18-20 GIU 1999, COLONIA: in occasione del G7-G8 circa 35 mila manifestanti circondano con una catena umana il centro della citta’ chiedendo la remissione del debito dei paesi piu’ poveri.
30 NOV-4 DIC 1999, SEATTLE: i lavori della Conferenza ministeriale della Wto sono disturbati dalle proteste di oltre 50 mila manifestanti. Il sindaco impone per quattro giorni il coprifuoco. Il vertice che doveva inaugurare un nuovo ciclo di negoziati si chiude senza un accordo. Oltre 500 gli arrestati.
29 GEN 2000, DAVOS: il ‘popolo di Seattle’ arriva a Davos per contestare l’appuntamento con il World Economic Forum. La manifestazione e’ in gran parte pacifica.
15-17 APR 2000, WASHINGTON: per la riunione del Fmi protestano oltre 15 mila manifestanti. Il tentativo di impedire i lavori é bloccato dalla polizia. Circa mille gli arresti.
26-28 SET 2000, PRAGA: sotto assedio la riunione di Fmi e Banca Mondiale. Mentre la maggioranza dei circa 15mila dimostranti protesta pacificamente, alcuni gruppi si scontrano con la polizia. Ferite 150 persone, 500 i fermati. I lavori chiudono con un giorno di anticipo a causa delle proteste. Molti i riconoscimenti da parte di ministri e funzionari delle ragioni dei manifestanti
7 DIC 2000, NIZZA: sindacati e manifestanti No Global si danno appuntamento per il vertice del Consiglio europeo. I circa 50mila manifestanti chiedono ”un Europa del lavoro e dei diritti sociali”
25-30 GEN 2001, PORTO ALEGRE: il movimento di protesta organizza il primo Forum sociale mondiale per provare una sessione propositiva. Oltre 15mila persone si riuniscono per discutere su una via alternativa alla globalizzazione neoliberista.
25-30 GEN 2001, DAVOS: negli stessi giorni di Porto Alegre si svolge nella cittadina svizzera il Forum economico mondiale. I manifestanti sono tenuti lontani dalla polizia.
20 APR 2001, QUEBEC: oltre 10.000 manifestanti protestano contro il vertice delle Americhe e il progetto di una zona di libero scambio continentale. Ferite oltre cento persone.
14-15 GIU 2001, GOTEBORG: si svolge il primo vertice Ue-Usa. Manifestazioni di protesta soprattutto contro la presenza del presidente Usa George W. Bush. Incidenti tra manifestanti e polizia che spara contro i dimostranti ferendo tre giovani.
25-27 GIU 2001, BARCELLONA: per il timore di proteste viene annullata la conferenza della Banca mondiale sullo sviluppo economico. La Banca organizza online la propria conferenza. Il 24 giugno 30 mila persone scendono in piazza ugualmente.
20-22 LUG 2001, GENOVA: in concomitanza con il vertice G7-G8, si svolge la piu’ grande manifestazione dei No Global, con oltre 200 mila persone. Le piazze tematiche mettono in campo idee e proposte ma la citta’ viene sconvolta da scontri di piazza, con incidenti tra alcune migliaia di manifestanti e polizia. Un manifestante, Carlo Giuliani, viene ucciso con un colpo di pistola sparato da un carabiniere.
9-13 NOV 2001, DOHA: si svolge la 4/a conferenza del Wto. Dopo il fallimento di Seattle i 144 membri trovano un accordo per l’avvio di nuovo round negoziale. Azioni di protesta avvengono in varie parti del mondo in concomitanza con la riunione. Molti punti del movimento contro la globalizzazione selvaggia e diseguale entrano nell?agenda come quello per l?accesso ai farmaci essenziali.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.