Cultura
Forum europeo: consigliere Firenze, troppo Marx in programma
«Discussioni, parole e immagini: è questa la soluzione per la globalizzazione?». In una lettera al sindaco Domenici, si contesta il Forum non per la localizzazione ma per certi contenuti
Le cronache di questi giorni, in merito al dibattito politico sul Social Forum, divampato a Firenze prima che in Italia, parlano di fazioni chiaramente contrapposte. Sì o no, all’evento fiorentino.
Invece la realtà è piuttosto un chiaroscuro, come rivela la lettera aperta di un consigliere comunale fiorentino, Gabriele Toccafondi unico rappresentante di una lista civica di centrodestra, al sindaco diessino Leonardo Domenici. Qualcuno che non contesta tanto la location dell’evento ma certi suoi contenuti.
«Caro Sindaco», scrive Toccafondi, «accantonando le polemiche sulla questione Social Forum, che non mi hanno mai appassionato, raccolgo l’invito che hai fatto con la tua lettera aperta. Nella lettera scrivi: “dopo tante polemiche è arrivato il momento di misurarsi con il merito e i contenuti di questo evento”. Niente mi sembra più appropriato e per questo entro subito nel merito.
Per quanto ho potuto leggere un segnale non molto positivo viene dal programma del Forum Sociale Europeo, dove si fa decisamente notare l’anima più radicale del movimento. Dal programma dei prossimi giorni emerge evidente quello che fino ad oggi poteva essere solo un pregiudizio: la prevalente connotazione ideologica e radicale, spesso collegata a schemi e categorie di giudizio che ricordano gli anni ’60. Una serie di incontri dai quali mi pare che, vista la fine del marxismo storico, si torni, invertendo la storia, a quello utopico con una analisi economica e politica del mondo che più parziale non si può. Il taglio culturale di conferenze tipo quelle sulla Nato, sulla guerra, gli armamenti, le mafie etc., hanno la predominanza su temi che sarebbe più utile per tutti approfondire come la sostenibilità dello sviluppo, le uguali opportunità di commercio, le risorse idriche. Tutti argomenti che invece vediamo relegati in work-shop marginali.
Mi chiedo inoltre cosa questa alluvione di chiacchiere ha a che fare con coloro che ogni giorno, senza i riflettori del Forum, aiutano bambini nei paesi martoriati dalle guerre, i malati di Aids in Africa o rischiano la vita per portare da mangiare a gente che non ne ha.
Pur non essendo un “NoGlobal” sono convinto che la globalizzazione porti con se effetti negativi, evidenti a tutti e per questo ho aderito al manifesto “Le sentinelle del mattino”, convinto che occorrono atti concreti come quelli di chi, quotidianamente, senza occupazioni e distruzioni, operano sul campo in mezzo a chi ha bisogno. Per loro non ci sono soldi pubblici, letti gratuiti, biglietti scontati, ma soprattutto non occorrono forze dell’ordine e centinaia di ore di discussione in parlamento. Discussioni, parole e immagini: è questa la soluzione per la globalizzazione?
Come vedi, non sono d’accordo con il Social Forum: non perché viene fatto a Firenze ma per quel che propone».
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