Politica

Forum Disuguaglianze e Diversità manda a Bruxelles le sue valutazioni

Fabrizio Barca e Sabina De Luca hanno inviato alla task force europea un documento sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Il governo italiano modifichi il Pnrr e garantisca il monitoraggio aperto a tutti i cittadini”. Undici cartelle in cui si prospettano alcune cose da fare come società civile

di Redazione

Il Forum Disuguaglianze e Diversità, per mano di Fabrizio Barca e Sabina De Luca, ha inviato alla Recovery and Resilience task force del Segretariato Generale della Commissione europea un documento con le valutazioni sul Pnrr italiano (qui e in allegato) anche alla luce della significativa carenza di dialogo sociale, resa manifesta dall’assenza nel Piano stesso della sintesi prevista dalle Linee guida emanate dall’Ue.

Nella missiva si ricorda che “Sin dal luglio 2020 e poi ancora nel gennaio scorso, in applicazione dei principi fissati dal Codice europeo di Condotta del Partenariato e delle Linee Guida rivolte agli Stati Membri per la redazione dei Piani di Ripresa e Resilienza, il Forum ha avanzato osservazioni sul testo del Piano e proposte di integrazione/correzione, per quanto ritenuto utile ad assicurare la migliore interpretazione delle indicazioni comunitarie e l’impostazione più appropriata a garantire il più efficace utilizzo delle risorse messe a disposizione da Ngeu”.
La lettera di accompagnamento al documento (link in italiano e inglese) si legge ancora: «Tenendo conto dei miglioramenti intervenuti come pure delle criticità persistenti, il documento avanza proposte specifiche, di metodo e contenuto». Inoltre, confidando in un miglioramento complessivo del Piano italiano, il ForumDD chiede che la versione finale del Piano garantisca gli strumenti per “una piena e adeguata consultazione” nella fase di attuazione dei progetti finanziati. Nell'incipit del documento si ricorda inoltre che "per noi ForumDD, come per tanti altri, è arrivato il momento di prendere atto che questo è quanto le nostre istituzioni sono in grado di fare".

“Indispensabile a questo scopo – prosegue la missiva – è che il sistema di monitoraggio previsto nel Piano e relativo sia alle milestone and targets di spesa, realizzazione e processo, sia agli step procedurali propedeutici agli esiti suddetti, sia accessibile in modo tempestivo, aperto e utilizzabile da tutti i cittadini, e dalle organizzazioni di cittadinanza, del lavoro e delle imprese. Il modello di monitoraggio aperto di Open Coesione, utilizzato per la politica di coesione, può essere di riferimento”.

La piena e trasparente conoscenza di tutti gli stadi di attuazione del Piano potrà consentire di avviare un diffuso monitoraggio civico, essenziale non solo per assicurare tempestiva ed efficace attuazione del Piano, ma anche per promuovere quel riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni nazionali e comunitarie, che del successo delle politiche europee è un tassello fondamentale”.

In apertura Photo by Christian Lue on Unsplash

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